“La disciplina sconfiggerà il virus”. La regina Elisabetta parla alla nazione

“Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà: un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi”

Sono le 20 di sera di domenica 5 aprile e la Regina Elisabetta II decide di parlare al popolo britannico con un discorso alla nazione.

La Regina compie 94 anni il 21 aprile, ma appare in ottima forma davanti alla telecamera, la voce è ferma e le parole sono di incoraggiamento, pronunciate dal castello di Winstor dove si trova dall’inizio dell’emergenza. Il Paese vive «un momento sempre più impegnativo», dice ma spera «che negli anni a venire tutti possano essere orgogliosi di come hanno risposto a questa sfida». Il messaggio è chiaro ed è di speranza, richiamato anche dal colore verde del tailler che indossa. Ma questo sentimento non può essere alimentato senza l’ «autodisciplina» e la «determinazione» a cui i sudditi inglesi sono chiamati a rispondere per superare l‘emergenza della pandemia.

Nhs e Johnson ricoverato

La Regina ha voluto «ringraziare chi resta a casa» per proteggere gli altri, chi va a lavoro per garantire i beni essenziali. Ma soprattutto ha ringraziato chi lavora nel servizio sanitario nazionale (NHS) che ogni giorno dà assistenza a chi si ammala di coronavirus. Il plauso della regina all’NHS arriva pochi minuti prima della notizia che il primo ministro britannico Boris Johnson, già positivo da 10 giorni, è stato ricoverato per ulteriori controlli. Il governo insiste sul fatto che si tratti di una decisione precauzionale. L’agenzia russa Ria Novosti aveva riferito che il primo ministro fosse attaccato a un ventilatore, citando «una fonte del servizio sanitario nazionale», ma la notizia non trova riscontro sulla stampa britannica. Downing Street insiste sul fatto che Bojo rimane «responsabile del governo».

Il richiamo storico

La regina ha pronunciato un discorso storico. Ha infatti ricordato il tempo della Seconda Guerra Mondiale, parlando di come questa una sfida, per quanto «diversa» richiama quel «penoso senso di separazione» che accompagnò il conflitto mondiale. Ha ricordato il sacrificio di tante famiglie della Gran Bretagna in cui i genitori mandarono via i loro figli per la propria sicurezza. La storia che si ripete. «Oggi, ancora una volta, molti sentiranno un doloroso senso di separazione dai loro cari», ha detto la regina. «Ma ora, come allora, sappiamo, nel profondo, che è la cosa giusta da fare». Quindi, come successe allora «i giorni migliori torneranno e ci incontreremo ancora».

Un discorso storico

In 68 anni di regno sono state rare le occasioni in cui prima del 5 aprile la regina aveva parlato alla nazione, se si escludono i tradizionali discorsi il giorno di Natale. Per questo si tratta di un discorso di portata storica.

Era il 1991 quando venne mandato in onda il primo discorso straordinario da regnante  riguarda la Guerra del Golfo. Trasmesso con lo stesso intenti di adesso: bisognava sollevare il morale della popolazione e infondere coraggio.

Nel 1997 registrò un messaggio alla nazione in seguito alla morte di Diana nel quale esprimeva il cordoglio di una famiglia e di un Paese intero. Diana era amata non solo dai suoi figli ma anche dall’opinione pubblica che soffrì molto questa «terribile perdita».

Ultimo è stato poi il discorso del 2002 pronunciato dalla regina Elisabetta in occasione della perdita della regina madre. Anche qui, come nel caso del video per la morte di Diana, era vestita di nero in segno di lutto.

https://www.youtube.com/watch?v=heLTBaLGNQs

 

Federica Ulivieri

Nasce sulla costa Toscana e si laurea magistrale in Storia Contemporanea a Pisa. Vola nelle lande desolate dello Yorkshire, dove inizia a occuparsi di traduzione. Un inverno troppo rigido la fa tornare in Italia, un po' pentita di averla lasciata. Le piace scrivere di esteri, con una predilezione per l'Africa. Ha recitato a teatro per 15 anni e ha una grande passione per i fumetti, le piace leggerli, scriverne e disegnarli: è infatti anche una vignettista di attualità.

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