Il governo austriaco guidato da Sebastian Kurz è sull’orlo del collasso. Tutti i ministri del partito sovranista Fpoe, alleati con l’Oevp di cui Kurz fa parte, hanno deciso di dimettersi dopo la decisione del cancelliere di destituire il ministro dell’Interno Herbert Kickl che, quando è stato girato il video, era responsabile delle Finanze dell’Fpoe. Per Kurz, quindi, proprio per questo motivo Kickl non può condurre le indagini.
«Sono fermamente convinto che quello che serve ora sia una completa trasparenza e una chiarificazione totale e indipendente», ha detto il cancelliere alla stampa. «Proporrò che le funzioni degli Interni siano assunte da alti funzionari e da esperti in modo che il governo mantenga la capacità di agire. L’Fpoe non ha avuto la corretta percezione e consapevolezza della gravità della situazione e delle condanne. Sono convinto al 100% dei risultati del mio governo, ma credo che alcune persone non siano adatte a ruoli di governo e per questo motivo è necessario andare a nuove elezioni», ha spiegato ai giornalisti. Nonostante questo, il partito di sinistra Jetz ha chiesto il voto di sfiducia nei confronti di Kutz che sarà previsto lunedì 27 maggio 2019, dopo le elezioni europee. Il suo governo si trova ora privo di vice cancelliere e dei ministri dell’Interno, degli Esteri, della Difesa, del Lavoro e delle Infrastrutture.
La crisi dell’esecutivo è stata causata da un video con protagonista l’ex vice cancelliere, Heinz Christian Strache. Nel video-scandalo vengono promessi appalti pubblici in cambio dell’acquisto del più popolare giornale austriaco, il Kronen-Zeitung, per influenzare la campagna elettorale del 2017. Inoltre Strache e l’ex capogruppo Johann Gudenus sono ripresi mentre si intrattengono con una sedicente nipote di un oligarca russo in una villa di Ibiza tre mesi prima le elezioni del 2017. In un altro spezzone Strache sembra parlare di metodi con cui eludere i controlli sulle donazioni a scopo politico. Il Cremlino, intanto, ha negato ogni coinvolgimento. Lo scandalo non ha fatto che amplificare le tensioni causate da alcuni episodi che avevano evidenziato i legami dell’Fpoe con alcuni gruppi xenofobi e neonazisti.
Intanto probabilmente, a causa della rottura con il Fpoe, il cancelliere Kurz non otterrà la fiducia. «E’ una questione di buon senso. Per noi sarà difficile dichiarare la nostra fiducia in chi ha appena detto di non aver fiducia in noi», ha detto Kickl all’agenzia di stampa austriaca Apa. Il partito però ha subito smentito precisando che «sono state mal interpretate le parole di Kickl. Ancora non è stata presa una decisione definitiva». Anche l’opposizione socialdemocratica si è schierata per le dimissioni di Kurz, chiedendo che sia sostituito da un governo ad interim di esperti. «Sarebbe l’unica soluzione buona e sostenibile», ha detto la leader del partito socialdemocratico, Pamela Rendi-Wagner. I prossimi giorni quindi vedranno Kurz impegnato nelle trattative con gli altri partiti. Inoltre,rimane ancora avvolto nel mistero il volto di chi abbia organizzato la trappola nel luglio 2017, tre mesi prima delle elezioni politiche, e sul perché il video girato di nascosto sia stato diffuso soltanto adesso.
La crisi politica che ha profondamente colpito l’opinione pubblica austriaca, arriva a pochi giorni dalle elezioni europee. Secondo un recente sondaggio, l’Oevp di Kurz è salito di 4 punti rispetto ad aprile arrivando al 38% mentre l’Fpoe è sceso di 5 punti attestandosi al 18%. Crescono anche i socialdemocratici che raggiungono il 26%.