Atp Finals, il “Maestro” è Sinner: batte Fritz e conquista Torino

Le braccia alzate al cielo per ricevere l’abbraccio del suo pubblico, un sorriso emozionato e un po’ d’imbarazzo mentre tutta l’Inalpi Arena di Torino canta il suo nome. La stagione della consacrazione di Jannik Sinner non poteva che concludersi con la vittoria alle Atp Finals contro Taylor Fritz. Un anno inaugurato con l’esaltante primo titolo Slam, lo scorso gennaio all’Australian Open, e che ha visto l’azzurro macinare record e conquistare complessivamente otto trofei. Un anno che ha regalato al tennis italiano il primo numero uno della sua storia. 

La partita

Uno scambio sfiancante concluso da un dritto chirurgico all’incrocio delle righe. È stato come vedere un film di cui si conosce già il finale. Il terzo scontro stagionale Sinner-Fritz è infatti sembrato molto simile al secondo e non così diverso dal primo, rispettivamente nella fase a gironi di queste Finals e in finale all’US Open. Minimo comune denominatore: la manifesta superiorità dell’altoatesino, anche contro un ottimo Fritz.  

Un match combattuto punto su punto deciso, nei momenti chiave, dalla freddezza dell’azzurro. Nello specifico, nel settimo game del primo set e nel quinto gioco nel secondo. Gli unici turni di servizio in cui Fritz è calato. E ciò è bastato a Sinner per strappargli la battuta. Due break per vincere 6-4, 6-4 e diventare il primo azzurro della storia a vincere le Atp Finals. Il successo casalingo di un italiano più rilevante dopo gli Internazionali vinti da Adriano Panatta nel 1976. 

Una vittoria che è la ciliegina sulla torta di una grande stagione e che chiude un torneo dominato dall’inizio alla fine. Basti pensare che Sinner non ha concesso neanche un set agli avversari in tutta la competizione. Prima di lui c’era riuscito solo Ivan Lendl nel 1986. Ma l’azzurro è riuscito a fare meglio anche del quattro volte Maestro, non facendo mai raggiungere i 5 game in alcun set a nessuno degli sfidanti.

Tornando alla partita, il tennis espresso tra Sinner e Fritz è stato di altissimo livello e i due hanno dato spettacolo. Secondo
Tennis Insights, una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare gli incontri, questa finale è stata la partita ad aver totalizzato il punteggio combinato più alto, in termini di performance rating, di tutta la stagione. Fritz non ha, quindi, nulla da rimproverarsi, la sua prestazione è stata quasi impeccabile ed è stata valutata con un 9.0 di performance rating, mentre Sinner, invece, ha raggiunto il 9.51. L’americano, inoltre, dopo l’ottimo torneo disputato a Torino, chiuderà l’anno da n.4 del ranking Atp 

 

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La stagione 

11.830 punti, 70 vittorie e 6 sconfitte. 8 titoli di cui 2 Slam. Una percentuale di successo del 92,11%. Questi i numeri della stagione magistrale di Sinner, con due fili conduttori: il dominio sul cemento e una costanza di rendimento quasi senza eguali. Per trovare una percentuale di vittorie superiore bisogna tornare infatti al 2015, quando Novak Djokovic registrava il 93,18%. L’ultimo a superare Sinner, invece, per numero di successi stagionali fu Andy Murray con 78 vittorie nel 2016.  

Un rendimento straordinario che Sinner ha mantenuto anche sfidando i migliori. L’azzurro ha infatti totalizzato ben 11 vittorie contro tennisti della Top 5 mondiale. Non è record, ma quasi. Meglio di lui, almeno per il momento perché Sinner scenderà ancora in campo in Coppa Davis, solo Rafael Nadal con le sue 12 vittorie nel 2013. E poi, solo Roger Federer (2004, 2006 2007) e Novak Djokovic (2015, 2023) sono riusciti a vincere Australian Open, US Open e Atp Finals nello stesso anno. Ma è Sinner, con i suoi 23 anni di età, il più giovane di sempre a completare questa tripletta. 

Il futuro

Prima ancora di iniziare a festeggiare il successo alle Atp Finals, Sinner sta già pensando al futuro. Nell’intervista a margine della partita, si concede appena un accenno di soddisfazione e subito si focalizza su ciò che può fare meglio: «Non mi interessa essere il primo a raggiungere un risultato, ma mi interessa migliorare la mia competitività. Non ho servito sempre bene durante il torneo. Ci sono colpi e schemi su cui voglio lavorare».

Una domanda sorge lecita: dove può arrivare Sinner la prossima stagione? L’azzurro, in merito, glissa «Quest’anno non mi sono posto obiettivi e farò lo stesso anche per l’anno prossimo. Voglio solo alzare il livello in alcuni momenti precisi. Per adesso sono felice, è stato un finale di stagione stupendo», in una cornice, in una città che ospiterà le Atp Finals anche nel 2025. Ma il torneo rimarrà in Italia fino al 2030, come annunciato a fine partita dal presidente Atp Andrea Gaudenzi, con Torino e Milano a contendersi le edizioni dal 2026 in poi.

Insomma, quello di Sinner è un successo che unisce l’Italia sportiva e non. L’ultimo tassello, nell’individuale, di un anno straordinario che ha fatto riscoprire al Belpaese la bellezza del tennis. Lo dicono gli ascolti e le sempre più numerose iscrizioni ai circoli. Lo dicono le persone. Jannik Sinner è il campione di cui non sapevamo di avere bisogno, nonché prossimo probabile cittadino onorario di Torino. 

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