Sono passati 10 anni da quando è nata l’Associazione Onlus Lorenzo Guarnieri, perno fondamentale per l’introduzione del reato di omicidio stradale passata il 23 marzo 2016. Oggi, 10 dicembre, in occasione del ventottesimo compleanno del ragazzo a cui è dedicata l’associazione, esce il libro della Onlus, Dieci. Celebra i risultato di un percorso che, però, non si è ancora concluso, quello della sensibilizzare alla sicurezza stradale. In Italia infatti conta ancora 3.173 vittime e 170mila feriti, solo nel 2019.
I progetti messi in atto
Dopo la morte di Lorenzo nel 2010 i suoi genitori hanno raccolto più di 80.000 firme sul territorio nazionale perché il reato di omicidio stradale diventasse legge. Dieci racconta cosa è stato fatto in questi anni. tirando un po’ le fila di tutti gli obiettivi raggiunti.
«Dopo il dramma vissuto ci siamo resi conto di quanto i parenti delle vittime fossero assistiti a livello burocratico ma poco sul piano psicologico, in una delle esperienze più difficili con cui una famiglia deve fare i conti», racconta Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo e cofondatore dell’associazione, al fianco della moglie. Dall’analisi di un’esperienza vissuta è nato il progetto “Chirone” della Polizia di Stato e il Progetto Ania Cares, per offrire un pronto soccorso psicologico. Ad oggi ha fornito supporto a più di 1.000 familiari di vittime di violenza stradale in Italia.
Una forte presenza territoriale
Negli anni però particolare attenzione è stata dedicata a Firenze, città della famiglia Guarnieri. Qui è stato messo a punto il progetto David, il piano strategico per la sicurezza stradale a Firenze. Grazie anche al suo contributo la mortalità del capoluogo fiorentino è passata da 25 nel 2010 a 7 nel 2019. La riduzione è del 72% (in Italia la riduzione è stata del 23%), con una stima di 49 vite salvate e 245 feriti gravi evitati nei 10 anni.
La città, grazie a queste politiche, è un capoluogo virtuoso nel campo della sicurezza stradale. «Firenze può ambire ad essere, come Oslo, un luogo dove non si muore più sulla strada», ha detto il sindaco Nardella, in una sua videointervista. «Con il conteggio di morti per incidenti stradali azzerato per il 2030».