Una coppia di anziani è stata trovata morta ad Asiago, nel vicentino, probabilmente avvelenata dalla figlia di 43 anni, che si è successivamente tolta la vita. Italo Marzaro e Ubaldina Volpato, 85 e 83 anni, sono stati ritrovati vicini al corpo della figlia nella casa delle vacanze della famiglia, situata nella località di Pennar. L’ipotesi è quella di un omicidio-suicidio.
La 43enne avrebbe avvelenato i genitori con una massiccia dose di psicofarmaci e si sarebbe in seguito tolta la vita allo stesso modo. I due sarebbero morti nel sonno. Alcuni parenti, non avendo notizie dalla famiglia, avevano allertato le forze dell’ordine, che hanno trovato i cadaveri dei coniugi e della figlia nel pomeriggio di lunedi 4 febbraio. I Vigili del fuoco hanno fin da subito escluso il decesso a causa del monossido di carbonio, e pare che le morti siano avvenute la sera precedente. Secondo le prime indiscrezioni, la figlia soffriva di una forma di disabilità, e aveva già tentato quest’estate il suicidio.
La famiglia, che abitava a Mirano (Venezia), si era trasferita ad inizio 2018 ad Asiago. Gli ex vicini di casa, residenti a Mirano, descrivono i Marzaro come una famiglia chiusa, poco incline ai rapporti di vicinato: «La figlia era una ragazza chiusa, un po’ strana, come se avesse della rabbia dentro. Forse era dovuto al fatto che erano completamente chiusi» hanno raccontato i vicini.
Italo aveva lavorato come intermediario nel settore immobiliare, mentre Ubaldina era casalinga. La figlia era invece disoccupata, e abitava da sempre con i genitori. Oltre a non avere rapporti con il vicinato, la famiglia si era anche allontanata dai familiari. Italo aveva infatti quattro fratelli che però non frequentava, e aveva deciso di tagliare i ponti con la sua vecchia vita trasferendosi insieme a moglie e figlia proprio nella località di villeggiatura di Pennar.