La presidenza dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) va a Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli. È stato eletto all’unanimità dal Consiglio Nazionale in corso a Torino. Manfredi sostituisce Antonio Decaro, ex sindaco di Bari a capo dell’ANCI dal 2016 al 2024. Come vicepresidenti di Manfredi sono stati scelti Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, e Mattia Palazzi, primo cittadino di Mantova.
La cerimonia
Manfredi piace tantissimo. Laurea in ingegneria, è stato eletto grazie a un accordo tra PD e Movimento5Stelle. Per i media è il sindaco riformista e il suo atteggiamento democratico e dialogante ha messo tutti d’accordo, anche il centrodestra. Tra applausi e acclamazioni Manfredi è salito sul palco e ha esposto la sua proposta come sindaco dei sindaci.
Ha esordito sensibilizzando tutti i sindaci d’Italia riguardo alla questione climatica perché è da lì che secondo lui deve partire l’operazione. Eppure, i maggiori consensi da parte dei colleghi sono arrivati quando ha toccato il tasto più dolente, il taglio sui Comuni ordinato dal governo. Infatti, per il 2025/2029 sono previsti 3miliardi e 200milioni in meno, che arriveranno a meno 5miliardi entro il 2037. Gli animi dei rappresentati dei circa 8mila comuni italiani sono concordi e tesi su questo punto e, inevitabilmente, tendono a scaldarsi.
Manfredi si è diretto anche alla Premier Giorgia Meloni dicendo che «Deve vedere nei sindaci degli interlocutori leali, concreti che vogliono essere degli interlocutori privilegiati del governo», come ha riportato il Fatto Quotidiano. E ha concluso auspicando un incontro diretto con il governo.
Il commento di Mattarella
«In questa sala c’è una magnifica raffigurazione dell’Italia. Siete la democrazia dei Comuni, la più vicina ai cittadini». Ha esordito così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, congratulandosi con Manfredi e con i presenti. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che auspica di potere continuare a «Collaborare con i Comuni». La carica raggiunta da Manfredi è, tra l’altro, motivo di festeggiamento per il campo largo dopo il successo in Umbria e in Emilia-Romagna.