
Il cadavere di una giovane donna è stato ritrovato domenica 6 aprile, sul greto del fiume Serio. Il corpo con indosso solo la biancheria era riverso nella parte sassosa della sponda destra del corso d’acqua, che appartiene al comune di Alzano Lombardo, al confine con Ranica. La procura di Bergamo ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e ha disposto un’autopsia. L’arrivo dei risultati è previsto per mercoledì.
Il caso
Nella mattinata di domenica, un passante ha avvistato il corpo di una donna, ormai senza vita, all’altezza del cavalcavia della statale che collega i centri abitati di Alzano Lombardo e Ranica. Subito ha allarmato i soccorritori del 118. Questi, una volta arrivati, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco che, dopo aver recuperato il cadavere, lo hanno trasferito all’obitorio dell’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII. Dove verrà sottoposto a un esame autoptico.
La vittima alta circa 1.65 metri, capelli ricci e carnagione olivastra, due tatuaggi e anelli sulle dita di una mano, non aveva con sé i documenti o alcun effetto personale. Ma dai primi rilievi è emerso che la giovane avesse un’età compresa tra i 30 e i 35 anni. Al momento, i carabinieri del reparto investigativo del Comando provinciale di Bergamo, sono al lavoro per identificarla. Intanto dalla procura trapela la notizia, non ancora ufficializzata, che ci sarebbe un nome su cui gli inquirenti stanno concentrando le loro ricerche. E lo avrebbero individuato grazie al tracciamento dei cellulari che si sono agganciati alle celle telefoniche della zona negli ultimi giorni.

Le ipotesi
Il cadavere è stato ritrovato supino, con le braccia distese dietro la testa. Per gli inquirenti un dettaglio è stato rilevante: il corpo era asciutto. Ciò ha quindi portato a escludere la pista dell’annegamento. Ma le ipotesi da verificare sono ancora tante. Tra queste anche quella del suicidio, sebbene per i carabinieri, sia la meno probabile. Lo hanno fatto sapere in seguito al sopralluogo del parapetto del cavalcavia dal quale la donna potrebbe essersi buttata.
La pm Giulia Angeleri ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti. Un procedimento necessario per poter eseguire tutti gli accertamenti, come hanno spiegato gli investigatori. Perché la vicenda sembra essere più intricata di quanto si pensi. Il corpo, infatti, potrebbe essere stato portato in macchina fino al parcheggio e poi spostato in spalla fino al punto in cui è stato trovato. Ma dalle escoriazioni sui gomiti non si esclude l’ipotesi del trascinamento. Sul corpo, inoltre, erano presenti molti lividi. Tuttavia, «non sono segni riconducibili a una morte violenta» fanno sapere i carabinieri. Importante sarà il referto dell’autopsia, che fornirà maggiori risposte. Al momento, si controllano le immagini riprese dalle telecamere della zona e i sistemi di rilevamento delle targhe delle auto passate di lì negli ultimi giorni.