Alitalia, l’accordo è vicino ma le condizioni europee sono dure

Alitalia

Il caso Alitalia si avvicina a una svolta. Raggiunta un’intesa a Bruxelles sulla discontinuità economica tra Ita e la compagnia di bandiera, funestata da anni dalle perdite. Dopo il colloquio tra la Commissaria europea Margrethe Vestager e il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, i contatti continueranno a livello tecnico. L’accordo però non accontenta tutti: drastici tagli del personale e flotta più che dimezzata sono solo alcune delle condizioni imposte.

La tabella di marcia

La palla ora passa all’Italia. Il governo dovrà presentare a Bruxelles i prossimi passaggi tecnici per la concessione delle licenze a Ita e per i bandi per il trasferimento degli asset della società. Tra le priorità della Commissione però, la discontinuità tra la nuova compagnia e il vecchio marchio Alitalia. Giorgetti ha garantito che sarà messo in gara d’appalto, concorrenziale, trasparente e aperto, nel giro di due mesi. Prima, un soggetto indipendente dovrà determinarne però il prezzo.

La stessa Ita, secondo il ministro, “potrà partecipare alla gara” per comprare il marchio. Potrebbe, in questo modo, recuperare anche la maggioranza dell’handling, ossia delle strutture di assistenza a terra. Eccettuate le opere di manutenzione dove dovrà tenere la minoranza. Questo punto finora aveva incontrato la contrarietà della Commissione Europea – ma non della manutenzione. Non ci potrà però essere un trasferimento della base clienti del programma fedeltà.

Il personale

La questione più critica è quella del personale. Il nuovo vettore non potrà avere più di cinquemila dipendenti. Si tratta di meno della metà di quelli attualmente impiegati da Alitalia. I posti non saranno però garantiti ai dipendenti della vecchia compagnia. Si potranno assumere infatti anche al di fuori e non ci sarà un travaso automatico. La flotta invece sarà ridotta a 55 dai 60 aerei attuali.

Quanto agli aiuti di stato, tradizionale nodo della questione Alitalia, sul miliardo e 300 milioni inizialmente previsti, la Commissione Europea continua a indagare. L’esame avverrà però separatamente in modo da non ostacolare il passaggio Ita. Non costringendo la nuova compagnia a restituire i soldi, se il finanziamento dovesse essere dichiarato fuori dalle regole. Ita dovrà «dimostrare di stare sul mercato», perché «non si può fare semplicemente l’azienda di Stato», ha dichiarato Giorgetti.

Gli altri temi sul tavolo

Restano aperte alcune questioni operative. Non è ancora stabilito quando Alitalia interromperà la vendita di biglietti. E neanche su chi ricadranno i rimborsi dei voli non realizzati. Ita non potrà farlo, per garantire la discontinuità. Si dovrà poi lavorare sulla continuità territoriale con la Sardegna.

La nuova compagnia dovrebbe essere operativa a partire da agosto o settembre. Dunque non potrà approfittare degli incassi della stagione estiva. La compagnia è tornata all’attenzione di Bruxelles negli scorsi giorni anche in qualità di ultima, il 27 maggio 2021, compagnia europea a sospendere i voli sulla Bielorussia di Lukashenko. E solo dopo l’invito del Consiglio Europeo.

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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