Benjamin Alexander è giamaicano, ha 38 anni, è laureato in ingegneria, ha fatto il dj e ha girato il mondo. E da ieri può anche dire di aver portato a termine la sua gara di Slalom gigante alle Olimpiadi invernali.
La sua storia
Alexander è nato e cresciuto in Inghilterra da padre giamaicano e madre britannica. Fino a sei anni fa, lo sport non faceva parte della sua vita. I suoi sforzi si dividevano tra studio – ha una laurea in ingegneria elettrica all’University College di Londra – e musica. Nel 2010 ha infatti iniziato a fare il dj professionista, girando il mondo grazie alle sue tournée. Ed è proprio durante un evento in Canada che entra in contatto con il mondo dello sci. È amore a prima vista. Nel 2016 la prima lezione, tre anni dopo l’ingresso tra i professionisti e due anni fa la prima gara ufficiale. Con la scelta di gareggiare per la Giamaica, di cui è appena diventato il primo sciatore alpino della storia olimpica. «Spero di essere d’ispirazione per tutti i bambini che sognano le Olimpiadi» le sue parole al termine della gara.
La sua gara
«È stata una delle cose più difficili della mia vita. Per me l’importante era arrivare al traguardo». A fine gara Alexander sorride, è felice perché ha realizzato il suo sogno. Il fatto che sia arrivato ultimo, con oltre un minuto di ritardo dalla medaglia d’oro Odermatt, non è un problema. «La mia prima gara è stata solo due anni fa, per me era impossibile confrontarmi con questi ragazzi che fanno questo da 20 anni» le sue dichiarazioni. Busto e gambe rigide, stile discutibile ma grande soddisfazione. E anche tanta fatica: «Sono esausto. Ho bisogno di un massaggio e di una birra». Parole raramente sentite ad un’Olimpiade, che rendono Benjamin Alexander un nuovo idolo. Capace, a 38 anni, di superare i propri limiti. Regalando a tutto il mondo un’altra bella storia di sport.