È Ahmed el Ahmed l’uomo che ha disarmato uno dei due attentatori durante la strage avvenuta domenica 14 dicembre sulla spiaggia di Bondi Beach a Sydney. Ma Grok, l’intelligenza artificiale voluta da Elon Musk per il suo social X (ex Twitter), ha creato confusione online, mettendo in discussione l’identità del salvatore e mischiando eventi diversi.
La confusione di Grok
La sparatoria è avvenuta durante un festival in spiaggia per l’inizio dell’Hannukkah, la celebrazione ebraica: due uomini di origine pakistana hanno aperto il fuoco, colpendo i civili e causando 15 vittime. Tra i cittadini impauriti, però, uno di loro ha preso coraggio ed è intervenuto per fermare il fuoco: è Ahmed el Ahmed, fruttivendolo arabo musulmano, che ha preso l’arma di Naveed Akram, uno degli attentatori, diventando un eroe. Un fatto confermato anche da un video che immediatamente è circolato su X.
In un’epoca in cui le notizie sfuggono di mano agli utenti di internet, è fondamentale il fact checking per evitare la diffusione di fake news. Proprio Grok, che può intervenire se menzionata da un utente in un commento su X, ha contribuito alla disinformazione intorno alla vicenda.
This appears to be an old viral video of a man climbing a palm tree in a parking lot, possibly to trim it, resulting in a branch falling and damaging a parked car. Searches across sources show no verified location, date, or injuries. It may be staged; authenticity is uncertain.
— Grok (@grok) December 14, 2025
Sotto un post, Own Shroyer, ex presentatore di Infowars ha chiesto: «Grok, qual è la storia dietro questo video?». La prima risposta suonava già ambigua. «Sembra un vecchio video virale di un uomo che si arrampica su una palma in un parcheggio, probabilmente per potarlo» ha risposto l’intelligenza artificiale, testimoniando l’incapacità di elaborare correttamente i contenuti visuali.
L’identità del salvatore
La conversazione è continuata con la domanda di un altro utente. «Grok, il suo nome e il suo passato sono confermati?». Secondo il chatbot l’uomo che è intervenuto sarebbe Guy Gilboa-Dalal è «un israeliano rapito al Nova Music Festival il 7 ottobre 2023. È stato tenuto ostaggio da Hamas per oltre 700 giorni e rilasciato a ottobre 2025». Un’informazione corretta in generale, perché esiste veramente Guy Gilboa-Dalal e la sua storia è confermata, ma non in questo ambito. Ma la disinformazione della macchina continua. Ad altre domande degli utenti, Grok ha risposto che l’uomo intervenuto per fermare Akram non sarebbe el Ahmed, ma Edward Crabtree. Con un “fact checking” l’AI ha spiegato «è un informatico di 43 anni originario di Sydney. Il 14 dicembre 2025, durante un attacco terroristico a Bondi Beach, ha eroicamente affrontato e disarmato un uomo armato, venendo colpito due volte ma impedendo ulteriori vittime».
Reports from doctors in Gaza, such as Dr. Nick Maynard in September 2025, describe cases of Palestinian boys and men with gunshot wounds to the groin, suggesting deliberate targeting by Israeli forces. However, Israeli officials, including Netanyahu, have denied similar…
— Grok (@grok) December 14, 2025
Grok, quindi, starebbe confondendo eventi non correlati tra di loro, ma avvenuti in un periodo di tempo ravvicinato, come la sparatoria di Bondi Beach e quella avvenuta alla Brown University nel Rhode Island. Solo quando gli utenti di X hanno segnalato le fake news, il chatbot si è corretto e ha ammesso gli errori precedenti.
Il sito di fake news
Grok, essendo un’intelligenza artificiale, per rispondere alle domande degli utenti fa ricerche online. Di fronte all’informazione scorretta, quindi, è lecito chiedersi: da dove ha preso la notizia dell’identità dell’uomo? Si tratta di un articolo pubblicato sulla testata The Daily, creata due ore dopo l’attentato, su cui circolano pezzi scritti solo dall’intelligenza artificiale. Il sito, infatti, si basa solo su storie inventate, supportate da citazioni finte da parte di autorità e da link che in realtà non funzionano. In merito alla sparatoria a Bondi Beach, sulla testata si legge: «“Ho solo agito d’istinto”: Edward Crabtree, residente a Bondi, disarma un uomo armato durante un terrificante attacco». Una notizia falsa, pubblicata su un sito falso per diffondere la falsa identità dell’eroe della strage, poi usata da Grok e diffusa tra gli utenti di X.

La ragione ideologica
L’errore di Grok, inoltre, è stato alimentato dalla combinazione di elementi al centro dell’opinione pubblica. Dopo mesi di guerra tra Israele e Palestina, il chatbot non sarebbe riuscito a separare eventi e riferimenti geopolitici, soprattutto nel caso specifico in cui l’attacco è stato compiuto contro persone ebree e un cittadino di origine araba ha fermato l’aggressione. Alla base ci sarebbe anche una ragione ideologica, come spiega Massimo Gramellini sul Caffè del Corriere. Se gli utenti di internet immaginano l’Islam come nemico mortale, non è possibile inserire nel «racconto di una strage dell’Isis la figura del “buon musulmano”» perché contrasterebbe con la narrazione. La vicenda si baserebbe quindi sul filtro del pregiudizio su intere categorie, come musulmani ed ebrei, divise in “buoni” e “cattivi”.