Il 32enne camerunense che, la sera del 23 gennaio 2018, ha preso a sprangate un uomo serbo di 31 anni in una strada di Milano, era totalmente incapace di intendere e di volere. È quanto ha stabilito una perizia richiesta dal pubblico ministero Isabella Samek Lodovici sulla base delle indicazioni e del parere dei medici di San Vittore.
In base alla perizia, il gup Manuela Cannavale ha assolto il 32enne, in regola col permesso di soggiorno, stabilendo però che per tre anni l’uomo sia ricoverato in una Rems (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza), ovvero una delle strutture che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari.
Il 23 gennaio camerunense era sceso dal tram alla fermata all’angolo tra viale Sabotino e via Ripamonti e, subito dopo, aveva preso a calci un bidone della spazzatura. Poi aveva cercato di sradicare un paletto e, infine, aveva trovato una spranga di ferro dietro un’edicola, con la quale aveva colpito più volte alla testa la vittima. I due non si conoscevano e non avevano avuto alcun tipo di rapporto.
A causa dei colpi ricevuti, la vittima, portato con urgenza in ospedale e sottoposto a più operazioni chirurgiche, ha perso l’udito all’orecchio destro e si è visto compromessi gravemente il senso del gusto e la mobilità del braccio sinistro.
Dopo l’aggressione l’uomo era fuggito verso via Ripamonti ma, intanto, una passante che aveva visto la scena aveva telefonato al numero di emergenza 112, consentendo ai carabinieri di individuarlo e arrestarlo. La vicenda ricorda quella del ghanese Adam Kabobo, che l’11 maggio 2013 uccise senza motivo tre uomini a colpi di piccone. Per quegli omicidi Kabobo era stato condannato a 20 anni di carcere.