Parte il 4 luglio all’hotel Sofitel Victoria di Varsavia il seminario di studio organizzato dai Conservatori e Riformisti Europei (ECR), uno degli 8 gruppi del Parlamento europeo. Per tre giorni le delegazioni dei partiti che fanno parte del raggruppamento (tra cui Fratelli d’Italia e Diritto e Giustizia, al governo in Polonia) si incontreranno con accademici, rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale per parlare dei temi di attualità più importanti.
La giornata clou sarà quella di mercoledì 5 luglio. Alle 10:35 l’incontro tra la premier Giorgia Meloni, che è anche presidente dell’ECR, e il suo omologo polacco Mateusz Morawiecki al Palazzo della Cancelleria. Alle 12 il presidente del Consiglio italiano parteciperà alla sessione principale del seminario intitolata “Il futuro dell’Unione europea”. Nel pomeriggio ci saranno gli incontri “Europa libera e unita in tempi di cambiamenti geopolitici globali” e “Fit for 55 e la transizione energetica: chi pagherà”. Giovedì 6 si terrà una sessione dedicata al tema della “Famiglia al centro delle politiche governative”.
L’eurodeputato FdI e co-presidente del gruppo Nicola Procaccini ha sottolineato l’importanza dell’evento definendolo un «confronto sui grandi temi che le nazioni e i popoli della Ue sono chiamati ad affrontare, anche in prospettiva delle prossime elezioni europee».
I MOVIMENTI ALL’INTERNO DEL FRONTE CONSERVATORE EUROPEO
Il Consiglio europeo di venerdì 30 giugno si era chiuso con Meloni in disaccordo coi suoi alleati Morawiecki e Viktor Orbàn, premier dell’Ungheria e capo del partito Fidesz. Sebbene questo non faccia parte dell’ECR, il leader magiaro è sempre stato molto vicino alla premier italiana. Il punto che ha diviso i tre è stata l’approvazione delle conclusioni del piano migranti. Meloni ha votato a favore, gli altri due contro. Nelle dichiarazioni a commento l’apparente divisione è stata prontamente ricomposta. «Non sono mai delusa da chi difende i propri interessi nazionali» ha detto la leader di Fratelli d’Italia. Morawiecki, ribadendo la propria contrarietà al provvedimento, l’ha definita «amica leale».
Sabato 2 luglio poi, Matteo Salvini, segretario della Lega, dalle pagine del Corriere, ha lanciato la proposta di unire il centro destra europeo sul modello italiano per la tornata elettorale del 2024. Idea bocciata senza tentennamenti sia da Antonio Tajani (Forza Italia) che dalla dirigenza di Fratelli d’Italia. I tre partiti di maggioranza del Governo italiano aderiscono a gruppi diversi in Parlamento europeo. Forza Italia è nel Partito Popolare Europeo, la Lega in Identità e Democrazia. Il problema in un eventuale alleanza modello Salvini sarebbe il partito neonazista Alternative für Deutschland, che insieme al Rassemblement Nationale di Marine Le Pen compone il gruppo a guida leghista.
Alle elezioni 2024 è comunque molto probabile che i conservatori si presentino con un accordo. A seguito delle affermazioni a livello locale nei singoli Stati di diversi partiti di centrodestra, sembra l’occasione buona per ribaltare l’attuale accordo di governo tra Partito Socialista Europeo e Partito Popolare Europeo.