L’alimentare è uno dei settori in cui gli italiani sprecano di più. Stando ai sondaggi, un italiano su tre non ha neppure ben chiaro su come evitare lo spreco in sé. A Milano arriva però un’app che tende la mano a chi vuole combattere questo aspetto del consumismo, è Piatto Buono – Contro lo spreco alimentare.
Di cosa si tratta
Lo scopo è chiaro: sensibilizzare sul tema del ciclo di vita del cibo. I piatti che arriveranno a casa con l’ordine verranno fatti con prodotti prossimi alla scadenza o che, a causa di surplus negli scaffali, andrebbero buttati e hanno un costo sensibilmente inferiore rispetto a un ordine classico.
Il progetto è portato avanti da Just Eat, app leader negli ordini a domicilio, e l’iniziativa è stata lanciata il 5 febbraio, in occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare.
Accanto al risparmio per le tasche e per l’ambiente, visto che produrre cibo ha di per sé un impatto, si unisce la componente umana e solidale. Per ogni Piatto Buono che viene ordinato, infatti, Just Eat ne dona un altro. Il beneficiari saranno comunità e case accoglienza delle città in cui il servizio è attivo. Un modo per dare un aiuto a chi ne ha più bisogno.
Milano, Torino, Roma e Napoli sono le città in cui è attiva l’app e per il momento sono 35 i ristoranti che hanno deciso di partecipare all’iniziativa.
Too good to go, l’altra app contro lo spreco
Questa iniziativa permette di mettere in comunicazione chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno. Ma esiste già un’altra app pensata non solo per sensibilizzare contro lo spreco del cibo, ma anche a risolverlo.
È Too good to go. La usano ristoranti e supermercati e anche in questo caso attraverso una “Magic box” è possibile ordinare a un prezzo molto conveniente piatti o ingredienti freschi che altrimenti andrebbero buttati. Un’idea che è nata in Danimarca nel 2015 e che si è sparsa in tutta Europa, con 14 milioni di utenti in 13 nazioni. Ovviamente è sbarcata anche in Italia e in un solo semestre ha già venduto 100 mila box.
Sono due app sicuramente interessanti, considerato il nuovo paniere per l’inflazione 2020. I dati Istat, aggiornati al 4 febbraio, indicano infatti un aumento del delivery food tra le abitudini degli italiani.
Un motivo ulteriore è che le famiglie buttano ogni anno 12 miliardi di euro. Ogni italiano spreca in media 700,7 grammi di cibo settimanalmente, per un valore procapite di 3,76 euro. Annualmente quindi ogni persona butta 196 nella spazzatura (dati di settembre 2019).