Un progetto da 750 miliardi per ricostruire l’Ucraina: all’Italia toccherà il Donetsk

Ucraina

Si è conclusa la Conferenza internazionale per la ripresa dell’Ucraina (Urc-2022) tenutasi il 4 e 5 luglio a Lugano. Al termine dell’incontro i leader di 40 Stati hanno firmato la dichiarazione sui principi per la ricostruzione del Paese, un impegno che secondo Kiev vale 750 miliardi di dollari. Il piano è diviso in 850 progetti e verrà realizzato nei prossimi dieci anni.

Il programma

Nel corso della conferenza ci ha pensato il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, a delineare i punti chiave del recovery. Dopo una fase di stabilizzazione, è prevista la ricostruzione infrastrutturale del Paese e infine un riordino istituzionale basato sugli standard europei. Il grosso dei finanziamenti deriverà dai beni confiscati agli oligarchi «che sono stimati tra i 300 e i 500 miliardi di dollari», mentre altri fondi arriveranno dai prestiti agevolati delle organizzazioni finanziarie internazionali, dai Paesi amici e dagli investimenti del settore privato ucraino.

Le zone d’influenza

Da Kiev è arrivata anche una proposta di ripartizione degli oneri e dei compiti tra le varie nazioni aderenti. Proiettando una mappa dell’Ucraina, il primo ministro Shmyhal ha indicato le aree che verranno date “in adozione” ai vari Stati, includendo anche le regioni attualmente sotto occupazione russa.
Secondo la previsione, all’Italia, insieme alla Polonia, toccherebbe proprio la gestione di una della aree più colpite dalla guerra e, ad oggi, sotto il controllo dei ribelli filorussi: l’Oblast di Donetsk. Stati Uniti e Turchia, invece, si dovranno occupare della regione di Kharkiv, mentre ai futuri membri Nato Finlandia e Svezia, con la partecipazione della Repubblica Ceca, toccherà ricostruire il Lugansk.

Guardare avanti

Il presidente svizzero Ignatius Cassis, che ha co-presieduto la conferenza con l’Ucraina, ha definito la dichiarazione il primo passo verso la ripresa del Paese. «Ci stiamo preparando per il dopoguerra, – ha affermato – per dare alle persone in Ucraina la speranza e la fiducia di non essere sole».
All’evento ha partecipato in video il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui «la ricostruzione dell’Ucraina è il contributo più importante alla pace nel mondo». Sempre da remoto, è intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la quale, parlando di «compito colossale», ha comunque lasciato spazio all’ottimismo, dato che, ha concluso, «le sfide non sono insormontabili».

Alessandro Bergonzi

Giornalista praticante

Nato a Roma, cresciuto a Imperia. I libri di Terzani mi hanno insegnato a sognare, una laurea in Giurisprudenza mi ha permesso di riflettere. Sono entrato nel mondo del giornalismo con la passione per la geopolitica. Oggi cerco notizie, possibilmente da approfondire.

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