Whirpool chiude a Napoli: sciopero di 16 ore in tutta Italia

Whirpool via da Napoli il 31 ottobre 2020, irremovibile la decisione della multinazionale: «Lo stabilimento non è economicamente sostenibile, perde 20 milioni l’anno» ha dichiarato l’amministratore delegato di Whirpool Italia, Luigi La Morgia.

Il colosso americano aveva già palesato la volontà di abbandonare la Campania durante un tavolo convocato il 29 gennaio dal ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che nell’occasione aveva definito il provvedimento una decisione «inaccettabile».

Whirpool ha già confermato la decisione di lasciare la sede di via Argine che attualmente dà lavoro a più di 400 operai. 

Immediate le contestazioni davanti al Mise contro i rappresentanti sindacali, ritenuti colpevoli di non essere riusciti a tutelare i lavoratori dello stabilimento: sputi, lanci d’acqua, urla: «Venduti! Avete dormito! Vergogna!». I dipendenti poi si sono scontrati anche con la polizia, intervenuta per riportare l’ordine. Una persona, durante le tensioni, è stata portata in ospedale per un malore.

Gli scioperi

I sindacati Fiom, Fim, Uilm hanno indetto 16 ore di sciopero per tutto il gruppo Whirpool: durante le prime 8 ore i manifestanti presidieranno davanti agli stabilimenti, nelle restanti 8 i lavoratori faranno sentire la propria voce in in occasione della mobilitazione nazionale attesa nelle prossime settimane.

«Domani – venerdì 31 gennaio ndr – avrà luogo il primo sciopero di quattro ore a Varese, lo stabilimento che lavora di più. La mobilitazione proseguirà con un’ulteriore tornata di sciopero, si muoveranno tutti gli stabilimenti e nelle prossime settimane arriveremo a una grande manifestazione nazionale al Nord». Questo, spiega Barbara Tibaldi della segreteria Fiom-Cgil nazionale, il programma delle prossime azioni di sindacati e lavoratori.

Nel mirino dei sindacati (e anche degli operai che rischiano il lavoro) il governo «incapace di trovare una soluzione alla vertenza, solo una delle 161 ancora aperte al Mise, che sta mettendo in ginocchio oltre 420 lavoratrici e lavoratori» lamenta il Segretario generale Fim Cisl Campania, Raffaele Apetino.

Le accuse a Di Maio

Forti le accuse rivolte a Luigi Di Maio, ex ministro dello Sviluppo Economico. Pare che ad aprile dello scorso anno i vertici di Whirpool avessero già inviato una lettera al ministero, un fatto però smentito dallo stesso Di Maio.

La lettera sarebbe la prova che il suo ministero fosse a conoscenza già da tempo dell’intenzione da parte dell’azienda americana di lasciare la sede partenopea. Secondo quanto aveva riportato lo scorso giugno Politico.eu e dichiarato anche da Carlo Calenda, l’azienda americana aveva avvisato proprio l’attuale ministro degli Esteri in aprile, ma Di Maio avrebbe aspettato fino a dopo le elezioni europee di maggio.

«La desertificazione del lavoro in Campania non solo mortifica la dignità dei lavoratori, che non hanno bisogno del reddito di cittadinanza, ma offre manodopera all’illegalità che è sempre in cerca di nuovo personale – lamenta Apetino. «Noi non possiamo e non dobbiamo permettere che la nostra Regione venga sempre trattata dal governo come fanalino di coda circa i problemi del lavoro e posta in cima alle priorità solo in campagna elettorale», prosegue ricordando «le false promesse» elettorali fatte dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico. 

Ora Invitalia, società pubblica per lo sviluppo d’impresa, ha avviato un iter per conto del governo finalizzato a trovare il nuovo partner italiano entro luglio.

Carolina Zanoni

NATA NELLA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, NON AVREI POTUTO SCEGLIERE UNA STRADA DIVERSA. LAUREATA IN LETTERE ALL'UNIVERSITÀ DI VERONA, OGGI SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX IULM-MEDIASET. SONO APPASSIONATA DI POLITICA, ANCHE EUROPEA. HO COLLABORATO CON “TOTAL EU”, “ITALPRESS” E “DIRE” ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI EUROPEE A BRUXELLES E A STRASBURGO. Mi PIACE INTERVISTARE E STAR DIETRO LE QUINTE A RACCONTARE LE DINAMICHE DEL PIÙ INTRIGANTE SPETTACOLO (O CIRCO) DEL MONDO: LA POLITICA.

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