Soccorsi, le chiamate al 112 saranno geolocalizzate in automatico

Il progetto avanzato dal Nue– il numero unico di emergenza– ha l’obiettivo di fornire entro la fine dell’anno un servizio in grado di geolocalizzare in automatico le chiamate di emergenza. Il 112 già possiede una app che fornisce indicazioni per attivare i soccorsi nel minor tempo possibile. Stiamo parlando infatti di Where are you, accessibile anche ai non udenti grazie alla modalità silent call. Il Nue vorrebbe mettere a punto lo step successivo, quello della geolocalizzazione. In che modo? Non appena si chiamerà il 112, automaticamente si attiverà il Gps del dispositivo, in maniera tale da consentire agli operatori di inviare i soccorsi il prima possibile. Spesso infatti dall’altra parte del telefono la persona che chiede aiuto si trova in un luogo sconosciuto, o comunque non è nelle condizioni di spiegarsi chiaramente.

Nella giornata di martedì 11 febbraio il direttore dell’Azienda regionale di emergenza urbana Alberto Zoli, nel presentare il progetto, ha prima illustrato alla stampa presente in prefettura i risultati del numero unico nel 2019. E lo ha fatto, tra l’altro, in occasione della Giornata europea del 112, il numero di telefono per contattare i servizi di emergenza non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea.

Le chiamate di emergenza nel 2019

Le chiamate al Nue nel nostro Paese sono state in tutto il 2019 circa 12 milioni, oltre 4 milioni nella sola Lombardia e quasi 2 milioni a Milano. Va anche considerato che la metà di queste segnalazioni non vengono inoltrate alla centrale competente. Il filtro infatti le blocca, non trattandosi di reali emergenze. I tempi medi di attesa in Italia sono di 7,5 secondi, che scendono a 5,5 in Lombardia e a 4,9 a Milano.

Il prefetto di Milano Renato Saccone ha elogiato l’efficienza della centrale del numero unico meneghina, che è «dotata di 20 interpreti per poter parlare in tutto il mondo, dai migranti ai turisti che chiamano il servizio».

Geolocalizzazione automatica

Zoli ha poi spiegato che «la geolocalizzazione è il punto centrale del nostro servizio». Aggiungendo che gli smarthphone di nuova generazione consentiranno di rintracciare le segnalazioni direttamente con il Gps anche se non si è in possesso della App Where Are You: «Sarà tutto automatico. Entro la fine dell’anno il servizio sarà effettivo in tutto il territorio nazionale».

Tra i miglioramenti introdotti c’è anche la possibilità di trasferire le chiamate che non riescono a essere prese in carico dalla centrale unica di risposta ricevente – e che vengono prese in carico da quella di back up- all’interno della rete regionale e su quelle di collaborazione interregionale.

Nicolo Rubeis

Giornalista praticante con una forte passione per la politica, soprattutto se estera, per lo sport e per l'innovazione. Le sfide che attendono la nostra professione sono ardue ma la grande rivoluzione digitale ci impone riflessioni più ampie. Senza mai perdere di vista la qualità della scrittura e delle fonti.

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