«Ricordare le foibe, ricordare le decine di migliaia di vittime, ricordare l’esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni. Per troppi anni su questo dramma c’è stata una sorta di guerra civile culturale che ha dato vita a un negazionismo antistorico, anti-italiano e anti-umano». Lo afferma il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel giorno della celebrazione del Giorno del ricordo in memoria di tutte le vittime delle foibe.
Una giornata istituita nel 2004
Questa giornata, istituita nel 2004, ricorda gli eccidi ai danni di militari e civili, in larga prevalenza italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra per opera dell’esercito di Tito. Come previsto dal comma 1 della Legge 92 del 30 marzo 2004, sono state organizzate diverse «iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado», e commemorazioni a cui prenderanno parte le più alte cariche dello Stato, come quella che si è tenuta al Senato con la presenza di Elisabetta Casellati e del Presidente della Camera Roberto Fico.
Iniziative in tutta Italia
Una ricorrenza che è stata celebrata in tutta Italia con eventi a Roma, dove è stata deposta una corona all’Altare della Patria e si è tenuta una cerimonia in Campidoglio alla presenza del sindaco Virginia Raggi; a Trieste, più precisamente alla foiba di Monrupino, dove era presente anche il leader della Lega Matteo Salvini; e a Milano, con un evento commemorativo in Largo Martiri delle Foibe.
I dem contro Maurizio Gasparri
Ha creato polemiche, invece, la cerimonia che si è tenuta alla Foiba di Basovizza, sul Carso Triestino, dove è stata esposta una corona di fiori e dove sono intervenuti il Senatore Maurizio Gasparri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Inca e altre Istituzioni, come la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste. Durante l’intervento del forzista Gasparri i parlamentari del Pd hanno lasciato la Foiba di Basovizza in segno di protesta. Già durante il discorso del Presidente del Friuli Venezia Giulia si era sentito qualche mugugno, ma solo dopo che Gasparri ha preso la parola i Dem se ne sono andati. «Foiba Basovizza ormai è palcoscenico della destra sovranista», ha commentato la parlamentare del Partito Democratico Debora Serracchiani.
Striscioni e stele imbrattata
Una celebrazione, quella del Giorno del Ricordo, che è spesso teatro di contrasti ideologici e fatti spiacevoli; lunedì mattina, infatti, esponenti di Casapound Italia hanno affisso, in oltre cento città, uno striscione con la scritta «Partigiani titini infami assassini». Domenica a Carpi un ventenne di origine serba è stato sorpreso mentre imbrattava con una bomboletta spray la stele dedicata ai martiri delle foibe ed è stato denunciato alla polizia.