Tag: cultura

MATERA, FUTURO REMOTO

Il documentario realizzato dagli allievi del Master in Giornalismo 2013-2015 e in collaborazione con la Fondazione…

“Siamo tutti Charlie”

Ad un mese dall’attentato alla sede parigina del giornale satirico Charlie Hebdo, lo Spazio Fumetti…

Leggere pianissimo

Filippo Nicosia, giovane libraio messinese, ci racconta la sua avventura. Insieme all’inseparabile furgone viaggia per l’Italia, portando i suoi libri nelle piazze di tutto il Paese. Tale è l’affetto riscosso durante i suoi spostamenti che, quando il suo “Leggiu”, questo il nome del furgoncino, è stato rubato, si è scatenato un tam tam mediatico che in poche ore ha permesso di ritrovarlo.

Le Capitali Europee della Cultura, una sfida che l’Italia non può perdere

La Cultura, quella con la C maiuscola, nel nostro Paese, gode dello stesso rispetto dovuto ai morti eccellenti, ai martiri, alle vittime di mafia e terrorismo. Ce ne ricordiamo solo per gli anniversari e le ricorrenze: mai durante l’anno. La Cultura non è più dunque “petrolio da sfruttare”, come sostenne Gianni De Michelis, ma un surplus, o, peggio, un vizio costoso.

Con la cultura si mangia?

Se parlassimo di economia l’Italia potrebbe quasi definirsi azionista di maggioranza dell’UNESCO: nessun Paese eguaglia il nostro patrimonio artistico. Ma, mentre il nostro orgoglio culturale crolla insieme alle mura di Pompei, possiamo solo domandarci se tale ricchezza si tratti di fortuna o, piuttosto, di una condanna. Gli italiani infatti, secondo una ricerca Istat dello scorso anno, non amano perder tempo nei musei (solo il 25,9% ne ha visitato almeno uno nel 2013) né passeggiare tra le vestigia del passato (il 20,7%). Al contempo appena il 43% della popolazione si è persa tra le pagine di almeno un libro per passione e non per dovere.

Donne arabe e social media: vento di liberazione

Tra le eredità più importanti della Primavera araba vi è senz’altro quella dell’apertura verso i social media, nuovi testimoni degli abusi e delle repressioni compiute dai regimi nazionali, spesso ai danni di donne, talvolta di giornaliste. E proprio dell’uso della tecnologia da parte delle femministe arabe si è parlato in un convegno organizzato a Palazzo Marino da Comune di Milano e Consolato Generale degli Stati Uniti d’ America.