In Piazza Vittorio Emanuele II c’è un’insolita fila. Gli abitanti di Pontassieve, comune alle porte di Firenze, si sono radunati all’esterno del Municipio. Vogliono cambiare le lire con il nuovo euro. È l’ottobre del 1997, Prodi in piena trattativa con le istituzioni per stabilire l’ingresso dell’Italia nella moneta unica. La svolta arriva nella piccola città tra l’Arno e il Sieve. L’idea ce l’ha Marco Buti, in quegli anni funzionario a Bruxelles. Suggerisce all’amico e sindaco Mauro Perini di iniziare la sperimentazione dell’euro, come già fatto in Francia e Germania. Un lungo confronto con l’Europa insieme a governo, ministero del Tesoro e zecca di Stato. Poi la scelta di estendere l’iniziativa anche alla vicina Fiesole.
Pontassieve, l’allora sindaco Perini: «Tutto il mondo ci guardava»
Intervistato da Master X, Mauro Perini ha raccontato l’entusiasmo e la grande risonanza mediatica che accompagnò il progetto: «Arrivarono giornalisti e collezionisti da tutto il mondo. Stati Uniti, Giappone e resto d’Europa. Ne parlò anche il New York Times. Bus organizzati per raggiungere Pontassieve, soltanto per documentare e partecipare alla storica novità. Per la prima volta una simulazione di circolazione monetaria era estesa a tutto il territorio comunale. Non solo supermercati e stazioni di rifornimento. Anche negozi, trasporto pubblico, poste e banche».
I portavalori della zecca di Stato arrivarono a Pontassieve in autunno. All’interno monete da 50 centesimi e 1 euro. Insieme a un’inedita banconota da 3 euro: «Erano valute non reali, dei fac-simile creati ad hoc per il progetto. Avrebbero avuto valenza di sei mesi e potevano essere usati solo nei due comuni toscani. Il cambio era idealmente fissato a 2000 lire per euro, solo nel ’98 sarebbe stato ufficializzato a 1,924.36. Installammo totem informativi in città, organizzammo eventi e mercati per invogliare le persone a spendere in euro. L’adesione fu capillare, tutti erano entusiasti della nuova moneta. Non ci furono grandi difficoltà, anche i più anziani volevano essere parte integrante della svolta.
Ogni negozio aveva il doppio prezzo per educare i cittadini alla spesa». Un test riuscito perfettamente. Che ha spianato la strada all’ingresso dell’Italia nella moneta unica. In tutta Italia si parlava di quanto successo a Pontassieve. Un tassello fondamentale nella storia dell’euro.