Taxi fermi: disagi in tutta Italia

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Ancora disagi, ancora scioperi. I tassisti protestano nuovamente in tutta Italia e rimarranno fermi fino alle 22. L’incontro di martedì con il ministro Delrio e la presentazione della bozza di un decreto da parte dell’esecutivo per frenare gli abusi degli ncc non ha scongiurato l’agitazione delle associazioni di categoria.

Auto ferme alla stazione centrale di Milano e a Napoli. A Roma, pochissime le macchine operative all’aeroporto di Fiumicino, tutto immobile all’aeroporto di Ciampino. Dal Colosseo intanto è partito il corteo dei tassisti in sciopero che arriverà in piazza Madonna di Loreto, dove si terrà un’assemblea nella quale i sindacati comunicheranno le ultime novità apprese durante la riunione.

La bozza di decreto presentata dal governo non ha soddisfatto i tassisti, ma è considerata irricevibile anche da Uber. L’azienda l’ha definita “molto deludente, perché non guarda al futuro ma limita ulteriormente il mercato confondendo le regole e riuscendo a non accontentare alcuna delle parti coinvolte”. “Una vera riforma – ha proseguito il commento – dovrebbe aprire a nuove soluzioni di mobilità per i consumatori, anche a basso costo, mentre questa proposta fa esattamente l’opposto e rischia di lasciare senza lavoro decine di migliaia di professionisti del noleggio con conducente”.

Oltre a Roma, anche a Milano in Stazione Centrale è stato organizzato un presidio. In piazza Luigi di Savoia i conducenti sono riuniti in assemblea sotto una bandiera tricolore con la scritta: “Governo abusivo spacciatore di abusivi”. Dalle 10 sono in corteo pure i tassisti di Napoli: circa 600 sono partiti da Porta Capuana diretti alla sede della Prefettura in Piazza Plebiscito. Alla testa una ventina di auto seguite dai manifestanti a piedi. Un presidio di circa 300 taxi è invece in corso in piazza Castello, a Torino, davanti alla sede della giunta regionale e della Prefettura: resteranno parcheggiati fino alle 22.

“Ci sono poche auto in giro anche perché i tassisti hanno paura di ritorsioni da parte di chi sta facendo lo sciopero”, ha spiegato Lorenzo Bittarello, leader di Uritaxi, uno dei sindacati che ha deciso di non aderire allo sciopero.

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