Legittima difesa, Grasso: ‘Meno male che c’è il Senato’

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Continuano la polemica in merito alla proposta di legge sulla legittima difesa, approvata ieri dalla Camera e che passerà ora all’esame in Senato. “Meno male”, ha sottolineato il presidente dell’assemblea di Palazzo Madama Pietro Grasso. 

“Diciamo meno male che c’è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche”, ha detto Grasso nel Teatro Palestra di Serra San Quirico (Ancona), a margine di un incontro con studenti provenienti da varie regioni europee e dall’estero in occasione della trentacinquesima Rassegna nazionale di Teatro della Scuola. Un commento che ha contribuito a fomentare la discussione sulla legge.

Il Pd si dice pronto a modifiche, compresa la cancellazione della parola ‘notte’. “La percezione di quello che è uscito è completamente stravolta e invece, come giustamente mi ha detto Renzi, la percezione dei cittadini deve essere di completa sicurezza e quindi dobbiamo essere disponibili a correggere la locuzione” della legge sulla legittima difesa, ha affermato David Ermini (Pd), relatore della legge alla Camera, parlando a Omnibus su La7. “Non servirebbe togliere la parola notte, ma se è l’elemento per cui si deve fare una campagna elettorale contro, allora la togliamo“.

Intanto Matteo Salvini si dice pronto al referendum. “Se vanno avanti con questa schifezza raccogliamo le firme per un referendum per cancellarla”, ha detto il segretario della Lega parlando della legge per la legittima difesa in diretta Sky, a margine del congresso del Sap milanese. Quanto alle perplessità di Matteo Renzi, Salvini si è chiesto: “Come fa il Pd ad approvare una norma il giovedì e venerdì dire il contrario? Ormai il Governo e la maggioranza sono allo sbando, che si torni a votare”.

Sull’argomento è arrivato anche il commento dell’Associazione nazionale magistrati, nella persona del presidente Eugenio Albamonte. Intervistato dal Gr1, ha riferito che quello sulla legittima difesa “è un intervento che non serviva” e che “è anche un po’ confuso”. Il legislatore “non deve assecondare gli umori” della società e dovrebbe “desistere dal mettere mano a questa normativa”. Si tratta di un intervento inutile, ha spiegato Albamonte, “perché la giurisprudenza dimostra, anche soltanto guardando gli ultimi casi, che c’è un atteggiamento di estremo favore da parte dei giudici verso chi invoca la legittima difesa, non è discrezionale ma già stabilito dalla legge”. Per questo “un intervento ulteriore non serviva, soprattutto se come in questo caso, è anche un po’ confuso”. In particolare, lo stato di grave turbamento di cui parla la nuova normativa “porrà dei problemi applicativi”: “è una categoria giuridica che non esisteva fino a poco fa” e “metterà alla prova i giudici, che dovranno stabilire quando c’è turbamento, quando non c’è, quando è grave”. Altro nodo è il riferimento all’orario notturno: “non c’è una norma purtroppo che stabilisce quando bisogna considerare esistente l’orario notturno c’è quando no”. È alla luce di questo quadro che l’Anm chiede di accantonare questa riforma: “C’è già una normativa che è più che sufficiente… a me pare che tutto questo intervento sia molto caratterizzato dall’esigenza di assecondare una sensazione, una percezione all’interno della società, ma il legislatore non deve assecondare gli umori”.

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