Il telescopio spaziale James Webb lanciato dopo un’attesa di 10 anni, il 25 dicembre 2021 da Kourou, nella Guyana francese, è arrivato dopo 29 giorni a destinazione lunedì 24 gennaio 2022. Dopo l’ultima manovra di aggiustamento è stato posizionato a 1,5 chilometri di distanza dalla Terra in un punto focale che gli permetterà di rimanere in equilibrio nel campo gravitazionale tra Luna e Sole.
La missione
La National Aerounatics and Space Administration (NASA), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) hanno collaborato per la missione che Bill Nelson, amministratore della NASA ha definito come un altro passo verso la scoperta dei misteri dell’Universo. L’ultima manovra, effettuata nella serata di ieri (lunedì 24 gennaio) alle ore 20:00 italiane, è durata 297 secondi. Ha permesso al satellite di incrementare la sua velocità e raggiungere la destinazione prefissata. Ora, potrà osservare attraverso un sistema ad infrarossi zone dell’Universo coperte da polveri e gas. Le immagini arriveranno tra cinque mesi, in estate, e cercheranno di catturare le prime stelle e galassie.
Il funzionamento e i costi
I motori del telescopio saranno accesi ogni 21 giorni per mantenere la posizione. Considerato il carburante disponibile la missione potrebbe durare tra i 5 e 10 anni. Un sistema di pannelli solari alimenterà il telescopio e allo stesso tempo un “ombrello” permetterà di oscurare la zona in cui rilevare il calore dei corpi celesti. Inoltre, la posizione ottimale per le telecomunicazioni permetterà di avere il Sole alle spalle. Il costo della missione è di 10 miliardi di dollari, mentre il razzo lanciatore è costato 7 miliardi. La distanza di tempo a cui si trova il congegno astronomico è relativamente vicina al “Big Bang”: qualche centinaia di milioni di anni dopo. Il Webb estenderà il raggio d’azione del precedente telescopio Hubble che ha permesso di trasmettere le principali immagini dell’Universo. Il primo progetto che vedeva già la collaborazione delle principali agenzie spaziali risale agli anni ’90 e i costi nel frattempo sono quadruplicati.