Il 14 giugno 2023 un team di scienziati delle Università di Cambridge e Caltech ha annunciato di avere realizzato per la prima volta embrioni umani sintetici utilizzando cellule staminali, senza ricorrere a ovuli o spermatozoi.
Si tratta di una scoperta scientifica rivoluzionaria che potrebbe aprire nuove frontiere nella medicina rigenerativa, ma anche nello studio delle malattie genetiche ed ereditarie. Vediamola più da vicino.
I dettagli della scoperta
La notizia è stata riportata per la prima volta dal Guardian, ed è stata annunciata dalla biologa Magdalena Żernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology, in occasione del meeting annuale dell’International Society for Stem Cell Research a Boston. La scienziata ha spiegato che è possibile creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule staminali embrionali.
«Possiamo creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule», ha dichiarato la ricercatrice all’incontro. «Questi blastoidi ci permettono di studiare le prime fasi dello sviluppo umano e le malattie che possono insorgere in questo periodo critico».
Come funziona un embrione sintetico
Gli embrioni sintetici, detti blastoidi, imitano le prime fasi dello sviluppo embrionale. Ma al contrario di un embrione biologico, sono sprovvisti di un cuore pulsante o un cervello. Contengono tutte le cellule che in condizioni classiche si trasformerebbero nella placenta, nel sacco vitellino e nell’embrione stesso.
Lo scopo dei ricercatori è quello di usare questi blastoidi come laboratori viventi per capire le cause biologiche degli aborti spontanei, delle malattie genetiche e dei problemi di fertilità. I blastoidi potrebbero anche diventare una nuova fonte di tessuti e organi per la terapia cellulare.
La creazione di embrioni umani sintetici pone per le nostre società anche problemi legali e, soprattutto, di natura etica. Ad oggi sarebbe illegale impiantare un blastoide nell’utero di una paziente. E non si sa ancora se questi embrioni sintetici possano progredire e sopravvivere oltre le prime fasi della gestazione.
C’è il pericolo etico che gli embrioni sintetici possano sviluppare una coscienza o una sensibilità di tipo pienamente umano. I ricercatori hanno affermato di seguire delle linee guida rigorose, limitando la durata degli esperimenti a 14 giorni, il limite massimo consentito per la sperimentazione sugli embrioni naturali.