E se il popolo più alto del mondo (gli olandesi) si sta abbassando?

altezza olandesi

Gli uomini olandesi sono i più alti del mondo. I loro 184 cm di media sono superiori allo stesso dato di qualunque altro Paese, sintomo di uno stato di salute molto positivo per l’intera popolazione.  È quanto emerge dallo studio pubblicato su The Conversation da Kristina Thompson, professoressa di Salute e Società presso l’Università di Wageningen, e Björn Quanjer, ricercatore della Università di Radboud. Secondo i due esperti ci sarebbe uno strettissimo legame tra l’altezza corporea e il livello sanitario di un Paese.

Mai come oggi

Non solo genetica insomma, che pure svolge un ruolo fondamentale nell’andare a definire l’altezza dei singoli. Per quasi tutta la storia dell’umanità, la statura media è rimasta pressoché stabile. Fino agli inizi del XIX secolo, in Europa gli uomini si aggiravano intorno ai 165-170 cm. Poi, tutto d’un tratto, negli ultimi duecento anni si è registrata una rapidissima crescita. Che in alcuni casi è arrivata a toccare i +18 cm, come i Paesi Bassi. In Olanda l’altezza delle persone di sesso maschile è aumentata dai 166 ai 184 cm di oggi. Un cambiamento talmente radicale in soli due secoli da far sospettare la compartecipazione di qualche elemento aggiuntivo alla semplice genetica.

Dati altezza olandesi popolo
Altezza media maschile (in cm) per decennio, 1820-1980. Evidente la crescita vertiginosa della linea verde, corrispondente agli olandesi. Clio Infra, sulla base di Baten & Blum (2012)

I Paesi Bassi, come gran parte del primo e del secondo mondo, dal 1800 a oggi sono stati protagonisti di un netto miglioramento delle condizioni di vita. I dati sono chiari: aspettativa di vita in crescita, tassi di mortalità e malattie infettive in calo. Altezza e salute dipendono dall’accesso a cibo migliore, ma possono essere al contrario impattati in negativo da eventi traumatici o che generino stress. Tra questi lavori manuali pesanti, malattie di lunga durata, ma anche la perdita dei genitori (in particolar modo la madre, fonte di nutrimento per i neonati e riferimento per i più grandi). Periodi di infermità meno gravi e più brevi, al contrario, aiutano il corpo a rafforzare le reazioni immunitarie contro potenziali infezioni future.

E in età adulta?

Al giorno d’oggi le persone più alte tendono a correre un rischio complessivo di morte inferiore, a meno che non siano superiori ai 190cm. In questo caso è stata dimostrata la maggiore probabilità di contrarre il cancro: maggiore massa corporea significa un più alto numero di cellule e di divisioni cellulari, la cui proliferazione porta a malattie tumorali. In più, chi è di statura più elevata dovrà assumere più calorie.

Questo è il motivo per cui, in tutta la storia dell’umanità, uomini e donne più alti tendevano a morire in età più giovane. Nei periodi di carestia o magra di cibo, in passato molto frequenti, il rischio di malnutrizione era elevatissimo. Ancor di più se la quantità di cibo da assumere era superiore a quella media. Se si combina questo dato con la maggiore incidenza delle malattie infettive, si comprendono le differenze del tasso di mortalità.

Altezza e malnutrizione

Anche oggi l’altezza è un indicatore utilissimo nelle analisi sociologiche. L’Organizzazione mondiale della sanità stima i livelli di malnutrizione nei vari Paesi del globo andando a registrare proprio la crescita della statura infantile. O meglio, se questa – a causa della scarsità di cibo – si sia interrotta rispetto alla curva di crescita sana. A questo proposito uno studio del 2021 ha sottolineato come i ragazzi olandesi di oggi siano più bassi di quanto lo fossero i loro genitori alla stessa età.

Le cause di questo “accorciamento” non sono ancora state studiate a fondo: cibo di minor qualità? Un accesso più diffuso al cosiddetto junk food e a diete meno regolate? L’impatto negativo dell’obesità infantile sulla crescita? Mangiare male sarebbe inversamente proporzionale alla statura e allo sviluppo dei bambini. Così come l’utilizzo di farmaci, fattori ormonali patologici, stress e privazione di sonno.

In Italia, secondo uno studio pubblicato lo scorso anno da Nature, dal 1985 al 2020 non si è registrata alcuna variazione di altezza tra bambini e adolescenti. In poche parole, gli italiani non crescono da quasi 40 anni. Da una parte segnale positivo di un non peggioramento della situazione sanitaria, dall’altra un dato preoccupante. A meno che non si dimostrasse che la quota raggiunta oggi sia il target genetico, oltre il quale è impossibile andare.

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