Gli uomini olandesi sono i più alti del mondo. I loro 184 cm di media sono superiori allo stesso dato di qualunque altro Paese, sintomo di uno stato di salute molto positivo per l’intera popolazione. È quanto emerge dallo studio pubblicato su The Conversation da Kristina Thompson, professoressa di Salute e Società presso l’Università di Wageningen, e
Mai come oggi
Non solo genetica insomma, che pure svolge un ruolo fondamentale nell’andare a definire l’altezza dei singoli. Per quasi tutta la storia dell’umanità, la statura media è rimasta pressoché stabile. Fino agli inizi del XIX secolo, in Europa gli uomini si aggiravano intorno ai 165-170 cm. Poi, tutto d’un tratto, negli ultimi duecento anni si è registrata una rapidissima crescita. Che in alcuni casi è arrivata a toccare i +18 cm, come i Paesi Bassi. In Olanda l’altezza delle persone di sesso maschile è aumentata dai 166 ai 184 cm di oggi. Un cambiamento talmente radicale in soli due secoli da far sospettare la compartecipazione di qualche elemento aggiuntivo alla semplice genetica.
I Paesi Bassi, come gran parte del primo e del secondo mondo, dal 1800 a oggi sono stati protagonisti di un netto miglioramento delle condizioni di vita. I dati sono chiari: aspettativa di vita in crescita, tassi di mortalità e malattie infettive in calo. Altezza e salute dipendono dall’accesso a cibo migliore, ma possono essere al contrario impattati in negativo da eventi traumatici o che generino stress. Tra questi lavori manuali pesanti, malattie di lunga durata, ma anche la perdita dei genitori (in particolar modo la madre, fonte di nutrimento per i neonati e riferimento per i più grandi). Periodi di infermità meno gravi e più brevi, al contrario, aiutano il corpo a rafforzare le reazioni immunitarie contro potenziali infezioni future.
E in età adulta?
Al giorno d’oggi le persone più alte tendono a correre un rischio complessivo di morte inferiore, a meno che non siano superiori ai 190cm. In questo caso è stata dimostrata la maggiore probabilità di contrarre il cancro: maggiore massa corporea significa un più alto numero di cellule e di divisioni cellulari, la cui proliferazione porta a malattie tumorali. In più, chi è di statura più elevata dovrà assumere più calorie.
Questo è il motivo per cui, in tutta la storia dell’umanità, uomini e donne più alti tendevano a morire in età più giovane. Nei periodi di carestia o magra di cibo, in passato molto frequenti, il rischio di malnutrizione era elevatissimo. Ancor di più se la quantità di cibo da assumere era superiore a quella media. Se si combina questo dato con la maggiore incidenza delle malattie infettive, si comprendono le differenze del tasso di mortalità.
Altezza e malnutrizione
Anche oggi l’altezza è un indicatore utilissimo nelle analisi sociologiche. L’Organizzazione mondiale della sanità stima i livelli di malnutrizione nei vari Paesi del globo andando a registrare proprio la crescita della statura infantile. O meglio, se questa – a causa della scarsità di cibo – si sia interrotta rispetto alla curva di crescita sana. A questo proposito uno studio del 2021 ha sottolineato come i ragazzi olandesi di oggi siano più bassi di quanto lo fossero i loro genitori alla stessa età.
Le cause di questo “accorciamento” non sono ancora state studiate a fondo: cibo di minor qualità? Un accesso più diffuso al cosiddetto junk food e a diete meno regolate? L’impatto negativo dell’obesità infantile sulla crescita? Mangiare male sarebbe inversamente proporzionale alla statura e allo sviluppo dei bambini. Così come l’utilizzo di farmaci, fattori ormonali patologici, stress e privazione di sonno.
In Italia, secondo uno studio pubblicato lo scorso anno da Nature, dal 1985 al 2020 non si è registrata alcuna variazione di altezza tra bambini e adolescenti. In poche parole, gli italiani non crescono da quasi 40 anni. Da una parte segnale positivo di un non peggioramento della situazione sanitaria, dall’altra un dato preoccupante. A meno che non si dimostrasse che la quota raggiunta oggi sia il target genetico, oltre il quale è impossibile andare.