La casa di Francesco, dove i bambini iniziano a sognare

A Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, è stata fondata una casa dedita all’accoglienza e al rifornimento dei beni di prima necessità per i bambini meno fortunati della città


Sembra quasi una boutique per bambini. Tanti vestitini, di ogni età, da zero a quindici anni. Il “negozio” in questione si chiama
La Casa di Francesco e ad accogliere grandi e piccini c’è il peluche di un frate. In questo luogo magico i bambini possono entrare insieme ai genitori, adocchiare un giochino e portarlo liberamente a casa, mentre mamma e papà scelgono gli abiti più adatti alla stagione. L’idea arriva dalla presidente dell’associazione, Antonella Scarpaci, che racconta come da anni pensasse di realizzare un luogo di aggregazione e fratellanza, dove non esistessero differenze tra i benestanti della città e i meno abbienti. “Da molti anni pensavo di aprire questa casa – racconta Antonella – perché da sempre penso a quelle mamme che non possono dare ai loro piccoli i beni di prima necessità, dal latte ai pannolini. Cose che qualsiasi bambino dovrebbe avere”. 

Il progetto La Casa di Francesco nasce fattivamente da un cammino francescano di Antonella. Dopo aver conosciuto Papa Francesco a Palermo e aver ammirato la testimonianza di vita di Don Pino Puglisi è scattato qualcosa nel cuore di questa donna che, tornata a casa, ha capito di avere le idee chiare: questo luogo per i bambini bisognosi sarebbe dovuto nascere. E così è stato. 

Tanta tenacia ma soprattutto tanto amore e un cuore pieno di valori. Perché alla Casa di Francesco, tre volte alla settimana, oltre venti volontarie si incontrano e come una grande famiglia si mettono al servizio dei piccoli. Si raccoglie di tutto, dal cibo ai passeggini, dalle culle ai giochi. In una stanza della piccola struttura, le nuove famiglie bisognose degli aiuti forniti chiedono dei colloqui individuali. Al termine di questi viene consegnata una tessera e in base alle necessità le famiglie possono prendere ciò che gli serve. 

Sono molte le iniziative proposte dall’associazione sin dall’inaugurazione, lo scorso 8 dicembre. Le volontarie aiutano spesso le famiglie a incontrare medici specialisti, così come racconta Teresa. Ci parla della storia di Valentino, un bambino nigeriano. Il piccolo aveva qualche problema agli occhi e Teresa ha così consigliato alla mamma di portarlo dall’oculista. La volta successiva Valentino è corso incontro alla donna con un bel paio di occhiali in viso. 

L’aria che si respira in questa casa è di famiglia. La signora Concetta, una volontaria del centro, pensa che queste donne che si mettono al servizio dei bambini siano mosse dalla grazia di Dio. 

Diverse associazioni riforniscono La Casa di Francesco ma il contributo arriva anche dalle sanitarie della città e dalla popolazione, che aiutano ogni giorno il centro. Nei prossimi mesi l’associazione dovrebbe cambiare location per trasferirsi insieme al Banco Alimentare in un’altra sede, vicino a quella attuale. Verranno forniti così, anche attraverso questa iniziativa, beni di prima necessità un paio di volte al mese. Nello stesso locale verrà probabilmente realizzato il banco farmaceutico mentre il Lions Club di Barcellona Pozzo di Gotto metterà a disposizione dei bambini alcuni medici per delle visite specialistiche gratuite. 

Antonella crede in questo suo sogno, ora realizzato. Ha pitturato le pareti di quella che è oggi la sede della Casa e ha organizzato a Carnevale, con l’aiuto delle “colleghe”, una festa che ha accolto oltre 300 bambini.

Il Carnevale nella sede della Casa di Francesco

Perché l’integrazione dei bambini meno fortunati e degli stranieri passa anche attraverso questi luoghi di una piccola città siciliana che può diventare il simbolo della fratellanza e dell’amore verso il prossimo. Come recita il motto della Casa di Francesco, disegnato nelle pareti d’ingresso del locale: “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto”.

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