Se vi chiedessi di pensare al genocidio più atroce dell’ultimo secolo qual è il primo a venirvi in mente? Immagino l’olocausto durante il nazismo con i suoi 6 milioni di morti. Ma ce n’è uno ancora più cruento, non per numeri assoluti ma per intensità. In Ruanda nel 1994 gli hutu uccisero 1 milione di tutsi, ma in appena 100 giorni.
Non fu un massacro a opera di poche milizie, ma una violenza generalizzata, scaturita da un odio etnico che era andato crescendo all’interno del Paese, che già era stato provato proprio dai continui conflitti tra gli hutu, che in Ruanda sono l’85% della popolazione e i tutsi, colo il 15%.
Un massacro che ebbe il suo inizio da un attentato che vide coinvolto il presidente del Ruanda il 6 aprile 1994. Da lì nelle successive 24-48 ore esplose la violenza in tutto il Paese. A causa di questo 2 milioni di tutsi nelle settimane successive si accalcarono ai confini, nel tentativo di salvarsi.
Ma come si è arrivati a questo punto? Cosa è successo davvero in quei 100 giorni e che Paese è oggi il Ruanda? Il podcast di Masterx, Il continente nudo cerca di dare qualche risposta.