“Cinquantacinque” il podcast sul sequestro di Aldo Moro

Cinquantacinque giorni è la durata del sequestro dell’onorevole Aldo Moro. Poco meno di due mesi, duranti i quali l’ex presidente del Consiglio e segretario democristiano è rimasto sotto il feroce controllo del gruppo estremista di sinistra conosciuto come Brigate Rosse. Cinquantacinque giorni di tiro alla fune tra terroristi e governo, tra giornali e autorità che invocavano per la strada della trattativa e partiti immobili sulla via della fermezza: non si scende a patti con i terroristi. Cinquantacinque giorni tra quel 16 marzo 1978 in via Fani e il 9 maggio in via Caetani.

Cinquantacinque – Il sequestro Moro è un podcast che prova a raccontare, in venti minuti (circa) a episodio, quanto accaduto in quel lasso di tempo durante il quale Aldo Moro era prigioniere dei brigatisti. Cinque episodi, più un’introduzione, che ripercorrono le tappe che hanno caratterizzato questo sequestro: il rapimento, l’arrivo dei primi comunicati, le lettere firmate dall’onorevole, la minaccia di morte, la seduta spiritica e il ritrovamento del covo di via Gradoli, fino al discorso trattativa-fermezza e il ritrovamento del corpo in via Caetani.

#1 IL SETTANTOTTO

Gli anni ’70 sono anni di enormi cambiamenti, di crisi mondiali (come quella del petrolio), di film storici (come Star Wars), di guerre sociali e guerre fredde. URSS da una parte, America dall’altra e Italia, come sempre, nel mezzo. Sono gli anni dei governi Andreotti, Rumor e Moro, ma anche quelli dell’insorgere di terrificanti movimenti estremisti pronti a farsi sentire con pistole e minacce. Gli anni ’70 sono quegli anni che iniziano con delle rivolte e finiscono forse anche peggio, con più di 500 rapimenti di carattere politico per mano di gruppi estremisti. 

#2 VIA FANI

Il 16 marzo 1978 in via Fani viene rapito l’onorevole Aldo Moro. Gli autori del sequestro sono un gruppo di estrema sinistra conosciuto come Brigate Rosse, famoso già per il sequestro Sossi. Quella mattina all’angolo con via Stresa moriranno anche i cinque agenti della scorta in uno scontro che conta più di 90 colpi d’arma da fuoco.

#3 I PRIMI COMUNICATI

Dopo il rapimento i brigatisti iniziano a farsi sentire attraverso la diffusione di comunicati fatti recapitare alle sede dei giornali tra cui Il Messaggero di Roma e il Secolo XIX di Genova. Insieme a questi vennero inviate anche lettere firmate da Aldo Moro e indirizzate ad amici, politici e familiari, tra questi anche Cossiga, Zaccagnini e Taviani. La linea del governo è chiara: fermezza, non si scende a patti con i terroristi. 

#4 VIA GRADOLI

Il 15 aprile 1978 l’Italia trema due volte nel giro di poche ore. La prima è per il deragliamento di un treno, sul quale viaggia anche la squadra di calcio Hellas Verona, diretta a Roma per una partita di campionato, la seconda per l’arrivo del comunicato numero sei che avverte della decisione di condannare il prigioniero. Pochi giorni dopo un nuovo messaggio annuncia che il corpo di Moro è stato abbandonato nel Lago della Duchessa. Non ci vorrà molto a scoprire che è un falso. Nel mentre a Roma si scopre l’esistenza di un covo brigatista in via Gradoli, un nome non del tutto nuovo. “Gradoli” era comparso anche durante una seduta spirita a cui ha partecipato, tra gli altri, Romano Prodi.

#5 VIA CAETANI

I tentativi di appello al cuore dei brigatisti non bastano e il 9 maggio 1978 arriva il temuto annuncio. Le forze dell’ordine si mobilitano subito e poco dopo l’ora di pranzo in via Caetani viene ritrovato il corpo senza vita dell’onorevole. Moro è riversato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa. Quello stesso giorno in Sicilia viene ucciso anche il giornalista Peppino Impastato, ma per quel giorno il suo omicidio passerà in secondo piano. 

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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