Spegne 25 candeline l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. «Un traguardo raggiunto e l’inizio di un nuovo futuro», spiega la rettrice Giovanna Iannantuoni. L’Ateneo pubblico ospita 37mila studenti e 1.180 professionisti, tra docenti e ricercatori. “Evoluzione” è la parola che racchiude al meglio la sua storia. «La Bicocca è un posto un po’ magico. Era un luogo tradizionalmente fuori dalla città, prima agricolo e manifatturiero, oggi università e luogo di cultura», continua Iannantuoni.
L’Università e il Distretto Bicocca, un rapporto speciale
I ventuno edifici del campus Bicocca sorgono nell’omonimo quartiere milanese, un tempo sede di grandi industrie come Pirelli e Breda. Nell’ottobre 2016, è nato il Distretto Bicocca, un protocollo d’intesa tra l’Università e altri soggetti: Comune di Milano, Municipio 9, diverse fondazioni (Pirelli, Hangar Bicocca, Centro Sperimentale di Cinematografia), Teatro degli Arcimboldi, Deutsche Bank, Siemens. L’obiettivo è creare una rete che promuova azioni sinergiche tra pubblico e privato per la realizzazione di progetti socio-culturali. Anche la realtà imprenditoriale della zona collabora a queste iniziative.
«Durante la pandemia, l’Ateneo era diventato un hub vaccinale per l’intera città – racconta Giampaolo Nuvolati, professore ordinario di Sociologia dell’ambiente presso l’Università Bicocca -. Abbiamo prodotto un gel antivirus, una formula disinfettante ricavata dalla noce di cocco e dai petali della pianta tropicale frangipani». La salute dei residenti è curata anche dal punto di vista clinico, offrendo la possibilità di fare visite oculistiche gratuite.
La seconda edizione del Bicocca Musica Festival
Una presenza attiva tra i cittadini che passa anche attraverso lo svago e il divertimento. Dal 13 al 16 giugno si è tenuto il Bicocca Music Festival, con oltre 2mila presenze. Una manifestazione in cui ogni genere ha trovato il suo spazio: dalla musica classica al raggae, dall’elettronica al pop, passando per il jazz. «Per il secondo anno, artisti, studenti, gruppi musicali – professionisti e non – hanno animato il quartiere», spiega il professore. Inoltre, il polo didattico offre agli abitanti la possibilità di frequentare seminari gratuiti nei 14 dipartimenti, aprendo anche le porte della biblioteca. Tutto questo rientra nella terza missione dell’Ateneo. Servizi di prossimità, ricerca e didattica, fanno sì che l’Università entri a far parte della vita quotidiana di chi le vive intorno, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.
I progetti di riqualificazione urbana: un campus green
Una trasformazione continua, come dimostrano i progetti di riqualificazione urbana. A settembre 2022, è stato lanciato il MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), l’ecosistema della tecnologia e dell’innovazione sostenibile. Il progetto consente di sviluppare soluzioni intelligenti per l’energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti. Inoltre, studia nuovi modelli di mobilità green. L’obiettivo è creare un polo di incubazione e accelerazione per startup, ottimizzare l’utilizzo dei big data per la salute e il benessere dei cittadini. Tutto questo vuole mettere le basi per costruire una società sempre più inclusiva, libera da disuguaglianze. Il MUSA è un investimento complessivo di 116 milioni, di cui 110 finanziati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’osmosi di conoscenze tecnologiche tra il mondo accademico e il tessuto produttivo, è possibile anche grazie agli enti territoriali e al terzo settore per la società civile.
Per festeggiare questo importante anniversario, l’Università Bicocca si fa un regalo. Altri fondi europei hanno permesso la “rivoluzione gentile”, che trasformerà l’Ateneo in un campus green coinvolgendo l’intero quartiere. Il 19 giugno sono iniziati i lavori di de-pavimentazione in piazza della Scienza. Tra dieci mesi non ci sarà più cemento, ma viali alberati e piste ciclabili. «Un grande spazio verde con percorsi pedonali, aree dove studiare, angoli dove sedersi e riposarsi. Niente più isole di calore, che in estate si fa sentire particolarmente. In questo modo, contribuirà a mitigare l’inquinamento. Ma ovviamente questo è solo un tassello», racconta la rettrice Giovanna Iannantuoni.
Il futuro è la ricerca
Sono molti i dipartimenti che lavorano sul concetto di riqualificazione legata alla sostenibilità, che si basa su tre “e”: environment, economy, equity (ambiente, economia, uguaglianza). «Abbiamo investito tantissimo sui nostri giovani ricercatori, la cui età media è bassissima rispetto al panorama nazionale e internazionale. È con loro che guardiamo ai prossimi 25 anni», conclude la rettrice.