Neuralink impianta il primo chip in un cervello umano

Il chip Neuralink, la startup di Elon Musk

In una svolta che ridefinisce i confini tra umanità e tecnologia, Elon Musk ha rivelato che Neuralink – la sua startup che opera nel campo della neurotecnologia – ha installato il suo primo chip cerebrale in un cervello umano.

L’annuncio del multimiliardario di origini sudafricane è del 30 gennaio 2024. L’apparecchio, noto come “Link”, si prefigge l’audace obiettivo di creare un canale di comunicazione diretta tra il cervello umano e i computer.

Vediamo come funziona, a chi sarà rivolto e con quali scopi.

La visione di Musk

A partire dal 2016 Elon Musk guida l’azienda co-fondata con altri esperti. La sua idea è quella di estendere e potenziare le capacità umane, aprendo un nuovo capitolo nella storia della medicina e della scienza.

Il fondatore di Neuralink, il visionario miliardario di origini sudafricane Elon Musk

L’azienda non si ferma alla sola aspirazione di ampliare la mente umana. Mira alla cura di disturbi neurologici complessi come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica),i disturbi dello spettro autistico o il morbo di Parkinson.

La prospettiva futura, ancora più audace, è quella di instaurare una relazione simbiotica tra l’uomo e l’intelligenza artificiale (AI), unendo le capacità cognitive umane con la potenza computazionale delle macchine. Un sogno che Elon Musk non ha mai nascosto, e che anzi auspica per far sì che l’uomo possa competere intellettualmente con lo sviluppo delle AI anche nei prossimi decenni.

La notizia sui social

Il magnate della tecnologia ha condiviso l’annuncio tramite un post su X – social network di sua proprietà dall’ottobre del 2022 – descrivendo i risultati iniziali come «promettenti». Musk ha riferito che il primo paziente sottoposto all’installazione del dispositivo Link sta mostrando segnali di recupero positivi.

Cosa fa il “Link”

Il chip di Neuralink, delle dimensioni di cinque monetine impilate, viene collocato nel cervello attraverso un procedimento chirurgico invasivo. La specificità dell’impianto sta nella sua capacità di rilevare con precisione i picchi neuronali e di integrarsi con le sinapsi del cervello. Si tratta una rivoluzione nel campo della neurotecnologia.

Il traguardo segue l’approvazione ottenuta lo scorso anno dalle autorità di regolamentazione statunitensi, che hanno permesso a Neuralink di procedere con i test degli impianti cerebrali su soggetti umani. Se i risultati iniziali saranno confermati e ulteriormente sviluppati, si potrebbe assistere a una vera e propria evoluzione nella relazione tra l’uomo e la tecnologia. Le implicazioni sono vastissime sia nel campo della medicina, sia in quello dell’intelligenza artificiale.

Guadagni e concorrenza

Neuralink ha chiuso il 2023 con una forza lavoro di oltre 400 dipendenti e una raccolta fondi da 363 milioni di dollari. Elon Musk non è il solo a cercare di fare progressi nella ricerca sulle interfacce cervello-macchina.

Un concorrente di Neuralink è l’australiana Synchron. Ma a differenza di Neuralink, il suo impianto non richiede interventi invasivi per installarlo. Anche grazie a questo, la Synchron ha impiantato il suo primo dispositivo in un paziente statunitense già nel nel luglio 2022.

In questo panorama in rapido mutamento, società come Neuralink e Synchron si posizionano all’avanguardia, promettendo di aprire nuovi orizzonti per il futuro dell’umanità e della scienza.

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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