Ha riempito il borsone con un vecchio paio di guanti da portiere e le scarpe da calcio. Perché Max ama «il football». È scappato dalla guerra, col pensiero rivolto alla sua passione più grande.
Piccolo grande uomo
Ha lasciato l’Ucraina, ora è a Castel Maggiore, provincia di Bologna. «È arrivato da Leopoli, da solo» spiega Paola Speroni, dirigente della squadra della città, il Progresso: club che ha lanciato Raspadori e Ravaglia.
«La madre ha scelto di restare, lavora in un ospedale. Si sentono tutti i giorni». Il ragazzone di un metro e 90 ha appena 13 anni, sembra sereno. Gli basta giocare a calcio. «È sempre al centro sportivo. Lunedì, dopo la visita medica, ha svolto il primo allenamento coi nuovi compagni: si è trovato molto bene». In Ucraina giocava nella Academy del L’Viv, club di prima divisione. «La prima volta che l’ho visto pensavo di non aver capito. Mi aspettavo un ragazzino del 2008 e mi sono vista arrivare un piccolo grande uomo. Abbiamo scherzato sul fatto che fosse così alto».
«Ama i tortellini e studia l’italiano. Non vede l’ora di giocare»
Max è ospite a casa di Paola: «Quando l’ho conosciuto ho provato una grande emozione. Mio figlio è un portiere, ho sentito subito un legame forte». Nonostante la situazione difficile, il ragazzo si sta ambientando: «Gli abbiamo fatto assaggiare i tortellini in brodo e la pizza. Ha imparato tutti i saluti, i numeri e anche i giorni della settimana».
Nel tempo libero, studia l’italiano online. «Segue molto il nostro campionato, tifa Inter ma noi vorremmo tifasse Bologna», scherza Paola. Presto sarà al Dall’Ara. «Se la cava molto bene tra i pali, al primo allenamento ha ripetuto tutti gli esercizi perfettamente». Il fondamentale in cui eccelle è l’uso dei piedi. «È davvero bravo. Ha mandato un videomessaggio a Donnarumma, uno dei suoi idoli. Gli ha detto che deve migliorare». Magari il numero 1 della Nazionale, sorridendo, gli risponderà.
In attesa che il Comune trovi una sistemazione definitiva, il giovane portiere passa le sue giornate al centro sportivo di via Lirone. «Gli abbiamo comprato un paio di guanti nuovi». Appena tesserato potrà giocare le partite col Progresso. Max è felice così, il calcio è la sua passione. Stare tra i pali lo fa stare bene, nonostante tutto.