È cambiato tutto ma non è cambiato niente. Jannik Sinner è sempre il più forte. Jannik Sinner è di nuovo campione dell’Australian Open. All’azzurro bastano tre set per battere il numero due del mondo Alexander Zverev, 6-3, 7-6, 6-3, e riscrivere la storia. L’altoatesino è il primo italiano di sempre a vincere tre titoli Slam in singolare.
Per la seconda volta di fila
L’anno scorso si era buttato a terra. Gli occhi chiusi, a godersi il boato del pubblico mentre la giudice di sedia leggeva il punteggio dei cinque set che gli erano serviti per battere Daniil Medvedev. Quest’anno è rimasto in piedi. Ha alzato le braccia al cielo e ha gettato il capo all’indietro. Sta forse tutta qui, racchiusa nella diversità delle due esultanze, la differenza tra il Sinner di allora e il Sinner di oggi: più consapevole, più solido, tecnicamente ancora migliore, capace di vincere sempre, giocando bene o giocando male.
Quel che è certo è che Sinner ha giocato bene questa finale. È sempre stato in controllo e ha costretto Zverev a lunghi scambi dal fondo, inducendolo all’errore col dritto e, al contempo, non sbagliando mai. Neanche sul micidiale servizio del tedesco, capace di metter in campo l’81% di prime palle e di servire seconde a 218 km/h. Ma Sinner ha risposto bene e ha servito ancora meglio, sistemando così il fondamentale che nella semifinale con Ben Shelton aveva lasciato un po’ a desiderare.
A Sesto Pusteria, città natale di Sinner, hanno reagito così sul match-point 🔊🏡🥳 pic.twitter.com/jGnR5Y8DrJ
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La partita
Ma in finale è tutta un’altra storia. Un primo set, aperto da un ace dell’azzurro e poi giocato punto a punto, svolta nell’ottavo gioco quando Sinner riesce a resistere alle bordate del tedesco, sempre più sfiduciato, e si porta sul 5-3 per poi chiudere il set con un altro ace tenendo il servizio a zero.
La seconda frazione di gioco regala spettacolo. Zverev corre ai ripari e cerca in tutti i modi di non allungare gli scambi. Ritrova il rovescio e con esso anche un po’ di fiducia. Ed è quindi Sinner che inizia a sbagliare: due errori pesanti sul 4-5. È 0-30. Ma niente paura, come ha confermato Vagnozzi, «Jannik ama giocare i punti sotto pressione. Quando conta, sa esprimere il proprio miglior tennis». Così l’azzurro recupera e tiene il servizio. E ancora, sul 5-6, 30-30, Sinner esce da un’altra situazione complicata, vincendo quello che è senza dubbio lo scambio più bello del match.
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Il set scivola al tie-break. Specialità di Jannik, ricordiamo i 24 successi sui 27 tie-break disputati dall’altoatesino, ma punto di forza anche di Zverev che, dall’inizio del 2025, non ne ha ancora perso uno. La fortuna aiuta Sinner, sul 4-4 il nastro regala all’azzurro un mini-break fondamentale. Ma, al di là dei favori della dea bendata, Sinner serve e risponde meglio di Zverev e vince anche la seconda frazione di gioco.
Nel set decisivo, Sinner mette a segno il break sul 3-2, gestendo poi i propri turni di servizio con sicurezza. L’azzurro smorza a rete e poi sigilla la partita con un elegante passante incrociato, fissando il punteggio sul 6-3.
Nonostante tutto
C’è una statistica che sintetizza bene la partita: Zverev, probabilmente nel suo momento migliore della carriera, non riesce a ottenere una sola palla break nell’intero incontro. Il tedesco perde così la sua terza finale Slam, l’ennesima opportunità per vincere il suo primo titolo di questo calibro.
«Fa schifo essere qui e non toccare il trofeo. Speravo di essere più competitivo, ma Jannik sei troppo forte. Nessuno se lo merita più di te», commenta Zverev, visibilmente abbattuto. Il tedesco scoppia in lacrime e Sinner lo consola. Gli parla, lo abbraccia e poi, nell’intervista post partita, lo celebra: «È stata una giornata difficile per te e la tua famiglia. Sei un giocatore straordinario. Non smettere mai di credere in te stesso. Presto potrai sollevare il tuo trofeo».
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Poi, come al solito, un ringraziamento alla sua squadra: «Ottenere questi risultati è bellissimo, ma lo è ancora di più condividerli con la mia famiglia e il mio team». Team che dal 2026 dovrà probabilmente fare a meno di Darren Cahill, l’allenatore dell’azzurro ha annunciato la volontà di lasciare a fine stagione. «Darren, proverò a convincerti», replica Sinner, «Sono molto felice di avere te e Simone Vagnozzi al mio fianco».
Dopo queste parole entra la coppa. Sinner la alza al cielo sorridendo. Celebra una vittoria incredibile. Nonostante i malori, nonostante i crampi, nonostante giocatori come Nick Kyrgios e giornali come la Bild che cercano di screditarlo per il caso Clostebol e a cui Sinner risponde: «Continuo a giocare su questi livelli perché ho le idee chiare su cosa è successo. Se sapessi di essere colpevole, non giocherei così. Punto».