Serie A, secondo posto e salvezza rimandate all’ultima giornata

La penultima giornata di Serie A regala ancora un verdetto: la Roma vince contro il Torino e conquista il quinto posto, valido per evitare il doppio preliminare di Europa League. Nella corsa per la salvezza, invece, si riapre tutto. Il Genoa crolla contro il Sassuolo e il Lecce ottiene una grande vittoria in casa dell’Udinese, portandosi a solo un punto dalla quartultima posizione. Davanti vincono Inter, Atalanta e Lazio, rimandando la questione secondo posto all’ultima giornata.

Cagliari-Juventus

Con lo scudetto già archiviato, la Juventus si presenta alla Sardegna Arena con il solo obiettivo di far vincere a Cristiano Ronaldo il titolo di capocannoniere della Serie A. Contrariamente alle aspettative, Sarri schiera un undici di partenza con diversi titolari, lasciando spazio, tra i giovani, al solo Muratore.

È il Cagliari, però, a passare in vantaggio. Faragò crossa un pallone teso che attraversa tutta l’area e viene raccolto dall’altro esterno della difesa a cinque di Zenga, Mattiello, che la rimette in mezzo. Il suo passaggio trova libero il classe 2000 Galliano, che alla sua prima presenza da titolare in Serie A buca Buffon.

A questo punto, tutti gli sforzi della Juventus si concentrano sul numero 7. Il fenomeno portoghese, però, viene servito poco e male dai suoi compagni e decide di fare da solo, attirando tutta l’attenzione della difesa avversaria. Sono molti i tentativi di accorciare su Immobile in testa alla classifica marcatori che si infrangono sul muro rossoblù o tra le braccia di Cragno.

Cristiano Ronaldo tenta di accorciare su Ciro Immobile nella classifica per il titolo di capocannoniere

La Juventus crea molte più occasioni che nelle partite precedenti, ma a fine primo tempo subisce il 2-0. Simeone viene liberato al limite dell’area e scaglia un destro potente che sorprende un Buffon poco attento. Come nei primi 45 minuti, anche nella ripresa i bianconeri si buttano in avanti, ma la precisione non li assiste. Il dato a fine partita è impietoso: 33 tiri tentati, 9 in porta e zero goal.

Inter-Napoli

È durato appena qualche ora il sorpasso dell’Atalanta che, dopo la vittoria contro il Parma, aveva scavalcato l’Inter al secondo posto. La squadra di Conte è decisa a non mollare la sua posizione in classifica e grazie al 2-0 al Napoli si riporta dietro la Juventus già campione d’Italia. Decisivo sarà il big match dell’ultima giornata che vedrà scontrarsi proprio Atalanta e Inter.

Sotto il diluvio di San Siro, entrambi i tecnici hanno deciso per il turnover. Ancora una volta Conte lascia in panchina Eriksen e Lautaro, mentre in campo si rivedono Barella, D’Ambrosio, Candreva e Borja Valero. Gattuso sceglie di far riposare Ospina, Di Lorenzo, Callejone Fabian Ruiz.

L’Inter parte subito forte e dopo appena 11’ trova il gol del vantaggio: cross preciso di Biraghi che trova D’Ambrosio. Sinistro e rete. Il Napoli allora tenta di reagire e inizia a mettere in difficoltà gli avversari sul piano del palleggio. A impedire il pareggio ai partenopei ci pensano prima la mira di Insigne – che per due volte sfiora il palo –, poi due belle parate di Handanovic su Zielinski e l’ex Politano.

La ripresa si apre con un Napoli che spinge e un’Inter che soffre. Conte decide di cambiare le carte in tavola: dentro Godin per Candreva e Lautaro Martinez per Sanchez. L’ultima speranza azzurra si ha con Elmas che sfiora il palo, poi i partenopei sono costretti ad arrendersi, complice anche la perla del Toro che pone fine al match. L’argentino va via a Demme e infila l’angolo con un destro forte e preciso. Un gol che sa di liberazione e che Lautaro festeggia con un gesto polemico, come a dire “parlate pure”, in riferimento – forse – alle voci di mercato che lo vedono già a Barcellona o alle critiche per i pochi gol post-lockdown.

Lautaro Martinez segna il gol del 2-0 ed esulta con un gesto polemico, probabilmente in riferimento alle voci di mercato

Finisce 2-0 a San Siro, con Conte che da un lato prepara già la sfida di Bergamo, decisiva per il secondo posto, e dall’altro pensa all’Europa League che per i nerazzurri inizierà il 5 agosto contro il Getafe. Gattuso invece avrà molto lavoro da fare con i suoi: questa sconfitta suona come un piccolo campanello d’allarme, contro il Barcellona di Messi servirà decisamente una prova più solida e concreta per sperare di passare il turno di Champions.

Parma-Atalanta

L’Atalanta fa fatica, ma alla fine riesce a portare a casa la vittoria numero 23 in questo campionato. Contro un buon Parma la Dea non molla e rimane a -1 dall’Inter, in attesa della sfida diretta per il secondo posto.

D’Aversa deve fare i conti con assenze importanti, in particolare a centrocampo, dove schiera Kucka, Kurtic e Barillà. Gasperini deve fare a meno di Ilicic e preferisce Pasalic a Malinovskyi. Che per l’Atalanta non sia una serata facile lo si intuisce già dal primo quarto d’ora: a parte un inserimento di Freuler (che manda sul fondo) innescato da Zapata, è infatti solo Parma. Gollini sbarra la porta a Gagliolo dopo un’azione costruita da Kulusevski e Caprari. Poi, su tiro dello stesso Kulusevski, ci pensa il palo a salvare la Dea. Come se le difficoltà non bastassero, Gasperini perde Palomino per un infortunio muscolare e fa entrare Hateboer al suo posto spostando Sutalo a destra. Al 43′ arriva il meritato vantaggio degli emiliani: Gervinho serve Kulusevski che vince un rimpallo con Sutalo e poi insacca con l’esterno sinistro.

Nella ripresa Gasperini è costretto a cambiare qualcosa per far girare la sua Atalanta. Dentro Dijmsiti e Malinovskyi al posto di Sutalo e Pasalic. Con la difesa a tre i bergamaschi giocano meglio, ma il Parma non concede spazi. La Dea non molla e, dopo due tentativi di Zapata e del neo entrato Muriel, pareggia su punizione: sinistro di Malinovskyi con la barriera che si apre, niente da fare per Sepe.

Con il gol dell’1-2 del Papu Gomez l’Atalanta arriva a quota 23 vittorie in questo campionato

La partita è totalmente ribaltata e i ragazzi di Gasperini vogliono vincere. All’84’ il Papu Gomez avanza, tunnel a Kurtic e con un collo pieno di sinistro segna la rete che vale i tre punti. Nel recupero il Parma ha l’unica chance della ripresa con un’azione sul fondo del solito Kulusevski, assist al centro per Dermaku ma Hateboer salva davanti alla porta. Finisce così al Tardini. Una super Atalanta in rimonta rimane con il fiato sul collo all’Inter e si prepara per la sfida più importante: quella della Champions League.

Lazio-Brescia

Per un Cristiano Ronaldo che si arrende, c’è un Immobile che sorride. Il bomber della Lazio segna un goal contro il Brescia e sale a quota 35 in questa stagione. Con la Scarpa d’oro archiviata (superato Lewandoski a quota 34 reti), il prossimo traguardo è il record di goal in Serie A, detenuto da Higuain. Con un goal, Immobile raggiungerebbe l’argentino, con due riscriverebbe la storia del nostro campionato.

La Lazio affronta il Brescia con la Champions già conquistata, ma con l’obiettivo secondo posto. Le Rondinelle, già retrocesse, si presentano all’Olimpico cercando di onorare l’impegno e vanno anche vicine al goal del vantaggio con Torregrossa, che da azione da corner colpisce tutto solo di testa, ma spara alto.
I biancocelesti iniziano a carburare, Immobile sfiora il palo con un tiro, ma al 17’ si trasforma in assistman per Correa, che infila Andrenacci per l’1-0.

Ottenuto il vantaggio, l’obiettivo diventa quello di far segnare Immobile. Prima è l’estremo difensore del Brescia a negare la gioia al bomber della Lazio, poi è lo stesso attaccante a sprecare una ghiotta occasione davanti al portiere. Ma proprio quando la porta sembra stregata, ecco il goal: Correa restituisce il favore a Immobile e lo smarca, mandandolo all’uno contro uno con Andrenacci. Questa volta il capitano dei biancocelesti è freddo e col piattone la mette in porta.

Ciro Immobile tocca quota 35 gol in questa stagione. L’obiettivo è il record di gol in Serie A

A fine partita, Immobile non è ancora sazio e cerca il goal numero 36, che gli permetterebbe di agganciare Higuain nella storia della Serie A, ma il palo rimanda la sua missione alla prossima partita, ovvero l’ultima giornata di campionato.

Sampdoria-Milan

Ottava vittoria in undici partite per un Milan che sembra non fermarsi mai. Complice una Sampdoria appagata dalla salvezza raggiunta, termina 1-4 il match al Ferraris di Genova. Con questi tre punti i rossoneri chiudono definitivamente il capitolo sesto posto, mettendo 4 lunghezze tra sé e il Napoli.

Buone notizie per Pioli che ritrova due pedine fondamentali che erano mancate contro l’Atalanta: Theo Hernandez e Bennacer. Ranieri lancia per la prima volta in A il terzo portiere, Falcone, all’esordio a 25 anni.

Il Milan parte forte e dopo appena 4’ trova il vantaggio: colpo di testa di Ibrahimovic su traversone di Rebic. Dopo la doccia gelata, il 25enne esordiente blucerchiato salva più volte la porta: prima su Theo Hernandez, poi su Calabria e infine su Rebic che, lanciato in profondità da Calhanoglu prova un diagonale con il destro. Dopo un quarto d’ora di gioco Donnarumma inizia a vedere i giocatori avversari, senza però grossi problemi. Nel finale tensione alle stelle tra Rebic e Ramirez con il croato, già diffidato, che viene ammonito. Pioli lo lascia negli spogliatoi dopo l’intervallo e il giallo gli farà saltare l’ultima giornata col Cagliari.

Con il 4-1 alla Sampdoria il Milan tocca quota otto vittoria nelle ultime undici partite

All’inizio della ripresa la Sampdoria potrebbe pareggiare i conti con Colley, dopo una punizione mal respinta da Donnarumma, ma il gambiano si coordina male e spinge alto sopra la traversa. Il Milan approfitta dell’errore e concretizza il raddoppio: sponda di Ibra per Calhanoglu che spinge il pallone in rete. L’arbitro annulla per una presunta spinta, ma il Var convalida. Non c’è due senza tre: l’attaccante svedese infila Falcone con il sinistro. La Sampdoria ha la possibilità di accorciare le distanze grazie a un calcio di rigore, ma Donnarumma respinge, così come aveva fatto contro l’Atalanta su Malinovskyi. Il portiere rossonero ha parato quattro rigori in questa stagione. Il gol della bandiera arriva all’87’ con un bel destro a giro sotto l’incrocio di Askildsen. Il Diavolo chiude calando il poker con un gol di Leao, unica nota positiva per il portoghese in una serata piuttosto stonata.

Torino-Roma

La Roma arriva all’Olimpico di Torino in cerca della vittoria che le garantirebbe il quinto posto, l’ultimo disponibile per evitare il doppio preliminare di Europa League. Di fronte, i padroni di casa del Torino, ormai già certi della salvezza.

A passare in vantaggio, sono proprio i granata. Berenguer taglia davanti a un distratto Mancini e viene servito coi tempi giusti da Zaza. Lo spagnolo salta il connazionale Pau Lopez e buca la rete, evitando il tentativo di recupero del difensore della Roma.

A questo punto i giallorossi iniziano a sentire la pressione del Milan, vittorioso poche ore prima contro la Sampdoria, e reagiscono, dopo soli due minuti, al vantaggio del Torino con il solito Dzeko. Il bosniaco viene liberato da Mkhitaryan in seguito a una bella azione di squadra e, davanti a Ujkani, non sbaglia.

Pochi minuti dopo, al 23’, arriva il vantaggio della Roma. Carles Perez la crossa in mezzo da calcio d’angolo e Smalling svetta più in alto di tutti, impattando di testa il goal dell’1-2. Kolarov cerca poi di chiudere la partita, ma la sua solita punizione impeccabile si stampa sul palo, a portiere battuto.

Con la vittoria sul Torino la Roma mette al sicuro il quinto posto in classifica

Il terzo goal arriva al minuto 61. Dzeko entra in area e viene steso da Bremer. Dal dischetto va Diawara, che non incrocia perfettamente, ma quanto basta per piegare le mani di Ujkani. Verdi tenta di riaprire la partita, ma il suo destro dalla distanza scheggia l’incrocio dei pali. Quattro minuti dopo, arriva il goal del 2-3: Singo si lancia sulla fascia e scaglia un destro non irresistibile, ma che riesce a superare la lieve opposizione di Pau Lopez.

È la rete della speranza, ma rimane tale perché il Torino non riesce a pareggiare. Grazie a questo successo, la Roma di Fonseca, dopo una stagione travagliata dentro e fuori dal campo, si assicura il quinto posto.

Verona-Spal

Tutto facile per il Verona che ne fa tre a una Spal già retrocessa. Gara archiviata già dopo 11’ grazie alla doppietta di Di Carmine: al 7’ un colpo di testa su cross di Lazovic, sblocca il risultato. Solo quattro minuti dopo c’è un tocco di Eysseric per Dimarco, assist perfetto nel mezzo con il solito Di Carmine che anticipa Fares e insacca. La Spal non reagisce e il primo tempo termina 2-0 per i padroni di casa. 

Nella ripresa il punto alla partita viene messo da Faraoni che di testa infila Letica dopo un angolo di Dimarco: 3-0. Al 74′ entra in campo Pazzini, all’ultima al Bentegodi dopo cinque stagioni in maglia gialloblù. Il «Pazzo» non riesce a centrare il 200° gol tra i professionisti. Ci proverà nell’ultima di campionato contro il Genoa.

Giampaolo Pazzini proverà a centrare la rete numero 200 in Serie A nell’ultima giornata di campionato

Fiorentina-Bologna

La Fiorentina chiude la sua stagione casalinga con un netto successo nei confronti del Bologna, che permette anche alla Viola di scavalcare gli uomini di Mihajlovic in classifica e di raggiungere il decimo posto.

Succede tutto nel secondo tempo, 45 minuti targati Federico Chiesa. Al 48’ il gioiellino viola trova il vantaggio su un tiro deviato, dopo il suggerimento di Dalbert, mentre sei minuti dopo raddoppia avventandosi sulla respinta corta di Skorupski in seguito a un tiro dello stesso numero 25.

Federico Chiesa mette a segno la sua prima tripletta in Serie A

Al 74esimo Milenkovic spegne le speranze del Bologna, e su azione da calcio d’angolo segna il suo secondo goal consecutivo. A mettere la ciliegina sulla torta è ancora Chiesa, che si accentra da sinistra e trova il palo lontano con un destro a giro. È la sua prima tripletta in Serie A.

Sassuolo-Genoa

Il Genoa si presenta al Mapei Stadium con in mano il match point salvezza: con una vittoria, il Grifone si assicurerebbe la permanenza in Serie A, indipendentemente dal risultato del Lecce.

Invece, la squadra di Nicola scende in campo come se non avesse alcun obiettivo e subisce una goleada dallo straripante Sassuolo, che anche se non gioca per nessun traguardo non regala niente a nessuno. Al minuto 26 è Traore a trovare il vantaggio su suggerimento di Berardi, mentre lo stesso capitano del Sassuolo raddoppia con uno dei suoi classici goal: partendo da destra, rientra dentro il campo e col suo mancino trova l’incrocio dei pali con un tiro a giro.

Domenico Berardi, autore di uno splendido gol contro il Genoa

Il Genoa entra in campo nella ripresa e cerca di riaprire la partita. Pandev ha una buona occasione dopo uno schema da punizione, ma il suo tentativo viene bloccato da Consigli. Al 66’, però, il Sassuolo chiude i conti: Berardi smarca Caputo, che salta Romero e apre il piattone per il goal numero 20 in campionato.

Gli uomini di Nicola si buttano in avanti, ma senza un ordine e concede al Sassuolo la possibilità di dilagare. Al minuto 74 Raspadori si lancia in contropiede, entra in area e incrocia col destro, dimostrando quanto di buono aveva già fatto vedere contro la Lazio, quando aveva trovato il suo primo goal in Serie A. Pochi minuti dopo, è ancora Caputo a siglare la goleada neroverde, oltre che il goal numero 21 in stagione.

Con questa sconfitta, e la vittoria del Lecce, il Genoa si dovrà giocare la salvezza all’ultima giornata. Con un punto di vantaggio, ai rossoblù basterà vincere contro il Verona, o fare lo stesso risultato del Lecce.

Udinese-Lecce

Il Lecce ci crede ancora. I salentini, da almeno un paio di giornate con un piede in Serie B, si giocano la permanenza in A nell’ultima giornata. La vittoria contro l’Udinese ha dato speranze ai giallorossi. Ora il Genoa dista solo un punto, ma l’unico risultato a disposizione nel prossimo turno sarà la vittoria con il Parma. E la salvezza rimane comunque nelle mani della squadra di Nicola che deve battere il Verona di Juric.

Il Lecce prende in mano le redini del gioco fin da subito, ma senza concretizzare. Al contrario la manovra ospite si rivela piuttosto sterile di fronte alla solidità difensiva dei friulani. Le migliori occasioni, infatti, sono bianconere, con Gabriel che per ben due volte vince il duello personale con De Paul. Sul calcio d’angolo però, il portiere non può far nulla contro il colpo di testa di Samir. Di lì a poco l’episodio che rianima le speranze del Lecce. Becao intercetta con il braccio un traversone di Falco in piena area e l’arbitro indica il dischetto. Mancosu non sbaglia e riporta in equilibrio il match.

Nella ripresa il Lecce stenta a concretizzare e Liverani diventa incontenibile a bordo campo. Al 79’ Lucioni spreca una palla gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo: si intravedono le prime crepe nella difesa friulana. La conferma arriva due minuti più tardi, quando Barak e Lapadula godono di troppa libertà per triangolare in area: l’attaccante raccoglie la palla di ritorno e trafigge da pochi passi Musso. A pochi minuti dalla fine Lasagna si divora l’opportunità del pari e il match termina 1-2 per gli ospiti. La rincorsa alla salvezza per Liverani e i suoi ragazzi ora ha un altro sapore e al Via del Mare si giocheranno tutto.

Gianluca Lapadula riaccende le speranze di salvezza del Lecce con il gol del 2-1 all’Udinese

L’ultima giornata del campionato di Serie A si aprirà sabato 1 agosto con Brescia-Sampdoria. alle 20.45 tre big match (Atalanta-Inter, Juventus-Roma e Napoli-Lazio) e Milan-Cagliari. Chiuderanno domenica 2 agosto Spal-Fiorentina, Bologna-Torino, Genoa-verona, Lecce-Parma e Sassuolo-Udinese.

Martina Soligo

26 anni, da Treviso a Milano per seguire il mio sogno. Laureata in Lettere all'Università Ca' Foscari di Venezia e in Editoria e Giornalismo all'Università degli studi di Verona, ora frequento il Master in Giornalismo e scrivo per MasterX. Sogno di diventare una grande giornalista sportiva.

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