Il gradino più alto del podio di Kitzbuehel si colora d’azzurro: Dominik Paris vince la gara di discesa libera maschile sulla famosa pista Streif. L’atleta italiano confeziona il trionfo in 1.55.01, lasciandosi alle spalle due francesi semisconosciuti: Valentin Giraud Moine (1.55.22) e Johan Clarey, terzo in 1.55.34.
Quella di Dominik (che si porta a casa un premio pari a 75mila euro) è la vittoria di un ragazzo semplice, un montanaro doc di poche parole, sempre con un grande sorriso stampato sul volto. Un uomo dalla volontà di ferro che non conosce la paura. Merito anche e soprattutto degli insegnamenti di papà Albert, che addirittura un’estate lo mandò, quando era ancora giovanissimo, a fare il pastore di mucche in Svizzera. Sarà stata un’estate sicuramente particolare per Dominik. Che dopo quella esperienza ha iniziato a concentrarsi sullo sci e sull’amatissima chitarra elettrica che suona al suo paese con il suo complesso heavy metal.
Per Domme, come lo chiamano gli amici, quello di oggi è il secondo successo in carriera sulla pista austriaca. Ma stavolta, ammette che “vincere è stato davvero difficile. In alto, dopo il via, avevo sbagliato un paio di volte ma poi -racconta l’atleta-, al salto della Seidlalm, non atterravo più e sono andato lunghissimo. Allora -ha spiegato a fine gara- ho capito che ero molto, molto veloce. La differenza l’ho fatta dalla Hausbergkante in giù sino al traguardo. La gara l’ho vinta lì ed ho avuto anche fortuna perché tutti hanno attaccato come non mai.
Qui sulla Streif –ha proseguito l’azzurro dei Carabinieri- devi valutare tutto e andare sempre al limite. Ma il limite non devi superarlo mai, altrimenti sono guai”. Perché “la Streif è ‘la discesa’, che quest’anno era più che mai brutale”. Brutale è stato anche l’esito della gara di Peter Fill, che dopo aver inseguito Paris per quasi tutta la gara si è ritrovato fuori dal podio, battuto da due francesi che si sono davvero superati. Basti pensare, infatti, che Clarey non ha mai vinto una gara in tutta la sua carriera, anche se quattro anni fa è stato il discesista più veloce di sempre con i suoi 161.9 km/h registrati a Wengen.
Un altro italiano che dovrà metabolizzare tanta delusione è Cristof Innerhofer. Dopo essere entrato a velocità elevata in una curva stretta, l’altoatesino ha rischiato di farsi davvero male al collo. L’azzurro ha addirittura sciato per una decina di metri con lo sci sinistro su una protezione di plastica, spaventando tutti. Ha così compromesso la gara, arrivando 17°, ma fortunatamente è rimasto illeso.