Anche Lindsey Vonn, la sciatrice più vincente della storia, ha dovuto rendere omaggio alle ragazze-jet italiane. La Valanga Rosa che a Bad Kleinkirchheim, in Austria, per la prima volta in 51 anni di Coppa del Mondo, ha monopolizzato il podio di una discesa libera femminile. Merito di Sofia Goggia, capace di infliggere distacchi superiori al secondo in una gara di poco più di un minuto; di Federica Brignone, al primo podio nella specialità e già vincitrice sabato in Super G; e di Nadia Fanchini, di nuovo fra le prime tre dopo quasi due anni, 48 ore dopo che la sorella Elena aveva rivelato di avere un tumore.
Sulla pista intitolata a Franz Klammer, il più grande discesista della storia, Goggia ha sciato secondo la lezione del “Kaiser” dello sci austriaco: all’attacco dalla partenza all’arrivo, malgrado le difficoltà del tracciato, il fondo ghiacciato e la scarsa visibilità che ha costretto ad abbassare la partenza della gara e ne ha messo a rischio lo svolgimento. Quando ha tagliato il traguardo, ha esultato da vincitrice, anche se in partenza c’erano ancora 42 atlete, incluse tutte le favorite.
APOTEOSI AZZURRA 💙
Nella discesa di Bad Kleinkirchheim Sofia #Goggia vince davanti a Federica #Brignone e Nadia #Fanchini. 🥇🥈🥉🇮🇹
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— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) 14 gennaio 2018
«Penso di non avere mai sciato forte in discesa come oggi», ha detto la 25enne bergamasca. «Pensavo che partendo più in basso del previsto saremmo finite tutte vicine, con distacchi contenuti, ma nel tratto finale ho spinto in ogni centimetro».
Se Goggia era tra le favorite, specie dopo essere stata la più veloce nelle prove, ha stupito il secondo posto di Federica Brignone. «Al podio in discesa non pensavo neppure, lo vedevo come molto lontano. Non era certo nei miei progetti attuali», ha confermato la valdostana.
Nadia Fanchini invece ha saputo anche vincere in discesa: a La Thuile, nel febbraio 2016. Ma un anno fa, sempre in Austria, nella stessa specialità si era fratturata l’omero. Dopo il rientro, non era mai entrata fra le prime dieci fino al quinto posto in Super G di sabato. «Per me questo podio vale più di una vittoria, tre mesi fa ho rimesso gli sci per la prima volta dopo l’infortunio», ha sottolineato. Il terzo posto è dedicato alla sorella Elena, anche lei discesista, due vittorie in Coppa del Mondo e una medaglia d’argento mondiale.
La tripletta di Bad Kleinkirchheim, che arriva a un mese dalle Olimpiadi di Pyeongchang, è l’ottava nella storia dello sci italiano, settore maschile compreso. L’ultima risaliva ad appena dieci mesi fa, ad Aspen, in slalom gigante. Protagoniste ancora Goggia e Brignone, a posizioni invertite. In Colorado, a completare il trionfo era stata Marta Bassino, che ieri ha interrotto una striscia di gare sottotono con un decimo posto in una disciplina non sua. Andò ancora meglio solo il 7 gennaio 1974 a Berchtesgaden, in Germania. 44 anni fa, Piero Gros, Gustav Thöni, Erwin Stricker, Helmut Schmalzl e Tino Pietrogiovanna occuparono addirittura le prime cinque piazze. Fu allora che Massimo Di Marco, firma della Gazzetta dello Sport, battezzò la Valanga Azzurra.
(MN)
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