Lapidario, spesso oltre il limite dell’educazione. Che l’amore tra Gregg Popovich, coach dei San Antonio Spurs, una delle più importanti squadre di basket NBA, e le telecamere non sia mai sbocciato è un fatto noto. Il modo con cui l’allenatore è solito rispondere alle domande dei cronisti è spesso motivo d’ilarità per i fan della palla a spicchi. Nelle rare occasioni in cui “Pop” si lascia andare a dichiarazioni si sussegue un tam tam mediatico che in un modo o nell’altro scuote il pianeta NBA.
A tenere banco sono le parole usate da Popovich su Kawhi Leonard, giocatore passato nella scorsa estate da San Antonio ai Toronto Raptors in cambio di DeMar DeRozan. «Kawhi era un ottimo giocatore ma non un vero leader. In quel gruppo i trascinatori erano Manu Ginobili e Patty Mills – ha dichiarato Gregg Popovich – Un talento come quello di Leonard mancherà sempre, ma negli anni trascorsi da noi non ha mai mostrato delle vere qualità da leader. Non escludo però che col tempo possa diventarlo».
Dichiarazioni sorprendenti nei confronti di quello che è stato il miglior giocatore delle NBA Finals 2014, anno dell’ultimo titolo vinto da San Antonio. Dalle parole del tecnico si può intendere la presenza di scorie della scorsa stagione, che Leonard ha vissuto quasi interamente ai box. Appena nove presenze, un infortunio dai contorni non ben definiti e costanti rumors sui presunti mal di pancia in quel di San Antonio. Sta di fatto che Leonard, intercettato dai microfoni della ESPN, ha avuto modo di replicare alle parole del suo ex allenatore: «Le dichiarazioni di Popovich? Le ho sentite. La cosa mi diverte molto, ma non capisco se si riferisca all’ultimo anno o meno, anche perché credo che giocando meno ci si dimentichi cosa significhi essere leader – ha dichiarato Leonard – Queste sono cose che però ormai non mi interessano più. Sono ai Raptors e desidero solo dare il massimo in questa stagione».
Intanto Gregg Popovich guiderà la nazionale statunitense fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Bisogna vedere quindi se il coach convocherà o meno lo stesso Kawhi Leonard. Nel frattempo, l’ex giocatore dei San Antonio Spurs ha ripreso a far parlare il campo: 24,7 punti e 8 rimbalzi di media in 15 partite disputate. A questo si aggiungono le sue solite buone prestazioni difensive che hanno portato i Toronto Raptors al comando della Eastern Conference.
Non un buon inizio di stagione, invece, per gli Spurs, al primo anno senza le leggende Tony Parker e Manu Ginobili. Un record attualmente negativo, che li relega ai margini della zona playoff in una Western Conference competitiva come non mai. Il tempo per correggere la rotta non manca di certo, ma chissà se come auspicato, Popovich troverà in Lamarcus Aldridge quel porto sicuro capace di condurre gli Spurs alla Post Season.
(m.m.)