«Il Manchester United annuncia che il manager Jose Mourinho ha lasciato il club con effetto immediato». Questa la comunicazione rilasciata dal club inglese sul proprio sito internet il 18 dicembre alle 9.45, ora italiana.
Molteplici le ragioni che hanno portato il club inglese alla decisione. La più evidente è la mediocrità dei risultati: sesto posto in classifica e 19 punti di distacco dal Liverpool capolista. Poi la rottura con nomi importanti dello spogliatoio dei Red Devils, dal centrocampista Paul Pogba, al capitano Valencia, per finire poi con i recenti scontri con Lukaku. Non da ultimo il carattere poco docile dello Special One ha contribuito a creare un clima di reciproca intolleranza: Mou non voleva più rimanere in una Manchester che non ha mai sentito sua. La frase «questa squadra non è costruita a mia immagine», pronunciata alla vigilia della gara della scorsa domenica, era un esempio lampante dei pensieri dell’allenatore portoghese. Dall’altro lato lo United non poteva più tollerare i metodi di un uomo così lontano dallo stile Ferguson e dall’eredità dell’allenatore più amato nella storia dei Red Devils.
Non è la prima volta che Mourinho viene esonerato dalla squadra che allena: era già capitato nel 2015 con il Chelsea. Due bocciature pesanti nell’arco di tre anni per lo Special One, che con tre trofei conquistati con i Red Devils nel 2017 (Coppa di Lega, Europa League e Community Shield) non ha esaudito le aspettative della società e dei tifosi. Un traguardo troppo lontano dallo splendore di una carriera leggendaria che ha portato Mourinho ad essere uno degli allenatori più corteggiati al mondo: due Champions League e due Europa League per lui, ma basti pensare che, tra il 2003 e il 2015, ha vinto tra Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna ben 22 titoli.
Nel suo comunicato la società annuncia che «sarà nominato un traghettatore entro 48 ore», in attesa di una nuova figura che guidi, dal prossimo giugno, lo United. Diverse le piste aperte: Laurent Blanc, a cui probabilmente sarà offerto un contratto di sei mesi, con possibile conferma di un anno nel caso in cui dovesse centrare l’obiettivo qualificazione in Champions. Da non scartare anche l’ipotesi Antonio Conte, attualmente su piazza.
In ogni caso, lo United continuerà a pagare lo stipendio a Mourinho: 15 milioni di euro netti a stagione. Inoltre, nel caso in cui i Red Devils arrivino tra le prime quattro della Premier, la società dovrà sborsare nelle tasche del portoghese una quota di bonus.
(m.s.)
