Lutto nel mondo del giornalismo e del calcio. È morto all’ospedale Cardarelli di Napoli Luigi Necco, volto storico di 90° Minuto. Il popolare giornalista partenopeo, che avrebbe compiuto 84 anni a maggio, è stato stroncato da una grave insufficienza respiratoria. Necco raccontò i due scudetti del Napoli di Diego Armando Maradona (1987 e 1990). Storici i suoi collegamenti dallo stadio San Paolo, in cui inventò l’espressione «Milano chiama, Napoli risponde».
Nella sua carriera di giornalista sportivo, telecronache anche ai Mondiali di calcio, come quelli di Messico 1986, quando con una celebre battuta, dopo il gol di mano all’Inghilterra di Maradona, chiese all’argentino: «La mano de Dios o la cabeza de Maradona». E il Pibe de Oro gli rispose «Tutte e due». Dopo 90° Minuto, la carriera di Necco continuò poi a Mi manda Raitre, fino al passaggio a Mediaset, dove si occupò delle dirette dai campi per Buona Domenica.
⚫️ Il Presidente Aurelio De Laurentiis e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la morte del giornalista Luigi Necco: ha raccontato la nostra storia – fino a diventarne parte – sempre con passione e stile inconfondibili 🙏
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 13, 2018
Necco fu anche vittima di un attentato, il 29 novembre 1981, quando venne gambizzato in un ristorante di Avellino, da tre uomini inviati da Vincenzo Casillo ‘O Nirone, luogotenente del boss camorrista Raffaelle Cutolo. Pochi mesi prima a 90° Minuto, Necco aveva infatti parlato dell’incontro fra il presidente dell’Avellino Antonio Sibilia con lo stesso Cutolo. Sibilia fece consegnare una medaglia d’oro con dedica a Cutolo, perché supertifoso dell’Avellino.
«Il presidente Aurelio De Laurenttis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia – questo il messaggio del club azzurro sul proprio sito – ed esprimono profondo cordoglio per la morte di Luigi Necco, figura storica del giornalismo e volto di spicco della Rai». «Necco ha raccontato per decenni le gesta sportive del Napoli – prosegue la nota – con un garbo, eleganza, professionalità, passione e sempre con uno sguardo ironico e sorridente che ha reso il suo stile unico e inimitabile». (lp)