I rigori al Milan, le statistiche di gioco spiegano i numeri record dei rossoneri?

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Il Milan è rinato. A dieci anni dall’ultimo scudetto, Stefano Pioli ha riportato i rossoneri a contendersi la vetta alla classifica, stabilmente ormai da ventidue giornate (Dati aggiornati al 14 febbraio). La lotta con l‘Inter è accesa, e salvo rari stop, i risultati non si lasciano attendere. La sola perplessità riguarda il numero dei calci di rigore concessi a Ibrahimovic e compagni. Sono 14 dall’inizio del campionato. Anche quando le decisioni degli arbitri lasciano poco spazio ai dubbi, a far lamentare le rivali è la differenza con i tiri dal dischetto in favore delle altre squadre.

L’ Inter e la Juventus hanno goduto infatti di 5 calci di rigore, la Roma di 6, mentre l’Atalanta soltanto di 3. Persino la Lazio, che nella scorsa stagione aveva battuto il record, tirando 18 volte dal dischetto, quest’anno è a quota 4. Il ritmo della squadra di Simone Inzaghi era di 1 rigore ogni 2 partite. Con una media di 0,7 a gara, il Milan si avvia a superare i biancocelesti.

Ciro Immobile tocca quota 36 gol in nella stagione 2019/2020. 14 sono rigori.

Questo primato non è sinonimo di scudetto. La squadra di Immobile a giugno 2020 aveva raggiunto soltanto il quarto posto, nonostante fosse in lizza per conquistare la massima serie. Se le sorti di Pioli saranno diverse, è ancora presto per dirlo. Il Diavolo però condivide con la Lazio una tecnica di gioco che permette di procurarsi molti tiri dagli 11 metri.

 

Un attacco rapido e incisivo

Innanzitutto, una gestione della fase offensiva frenetica, spesso a cercare la profondità. Il tempo di possesso palla del Milan, poco meno di 27 minuti, è difatti inferiore a quello di tutte le grandi della serie A. Può essere paragonato solo ai circa 28 minuti delle romane, due squadre molto prolifiche in contropiede. Il loro numero di azioni d’attacco, 793 per i giallorossi e 765 per i biancocelesti, che possono contare su un grande contropiedista come Ciro Immobile, è però inferiore alle 809 del Milan.

Il Diavolo ha dalla sua il fantasista Hakan Calhanoglu, abile a smistare dal lato e a muovere la palla velocemente, oppure Ante Rebic che numerose armi per preoccupare le difese avversarie. Tra le altre anche i cross dal limite. Se poi in area può trovare un giocatore come Zlatan Ibrahimovic, il gioco è presto fatto. Basti pensare all’incredibile rovesciata dello svedese nel girone d’andata con l’Udinese, che ha deciso la sconfitta dei friulani quasi allo scadere del tempo.

La rovesciata di Zlatan Ibrahimovic contro l’Udinese
Rapidi ad affondare

301 delle manovre in avanti dei rossoneri non sono però finite con un gol. Anzi si sono concluse sulla linea di fondocampo, mentre 141 sono state fermate direttamente dalle braccia del portiere. 15 dalla sfortuna, su pali o traverse. Nonostante ciò, il Diavolo ha comunque il quinto attacco più produttivo del campionato, 41 reti contro le 53 dell’altra milanese in maglia neroazzurra. Con statistiche offensive paragonabili alle squadre che prediligono un attacco di posizione, ossia con la difesa già schierata. 137 sono infatti i calci in porta della Juventus, mentre 148 quelli degli uomini di Antonio Conte. Non servono quindi per forza i Lukaku e i Cristiano Ronaldo per andare a segno.

Romelu Lukaku, alla sua prima stagione in Serie A ha segnato 23 goal. Meglio di lui all’Inter solo Nyers e Ronaldo

I bianconeri, con i loro quasi 32 minuti di possesso, o il Napoli e l’Inter, rispettivamente a 30 e 29 minuti, possono vantare una maggiore presenza negli ultimi 16 metri. Hanno una media di 9,5 tiri in area a partita contro gli 8,3 del Milan. Però la rapidità degli uomini di Pioli nell’affondo, testimoniata anche dal primato per le azioni fermate in fuori gioco, circa il 63%, costringe gli avversari a una copertura frettolosa degli spazi, che spesso è causa di interventi fallosi vicino alla porta. Dunque, di rigori.

L’entrata in scivolata del difensore della Fiorentina, Germàn Pezzalla, sulle gambe di Alexis Saelemaekers  è un valido esempio. In quel caso, anche se il tocco non era limpidissimo, il ritardo è stato determinante per assegnare il tiro dal dischetto.

Pressing alto e difese in affanno

La tendenza a portare in affanno le difese si sposa con l’abilità del Diavolo nell’alzare il baricentro del gioco rapidamente e all’improvviso. Si può intuire dal dislivello tra i circa 15 minuti impiegati dai rossoneri per manovrare nella propria metà campo e gli 11,40 sul terreno avversario. Complice l’efficienza dei terzini titolari Theo Hernandez e Davide Calabria, ma anche

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Il centrocampista del Milan Frank Kessie

le caratteristiche di corridore della mezz’ala di centro campo, Frank Kessie, con i suoi oltre 11.000 Km a gara.

Spesso tra gli uomini in area, il pressing molto alto dell’ivoriano, ex Atalanta, è stato spesso fonte di soddisfazioni per il Milan. Nello scontro con il Verona, infastidendo in area il difensore Matteo Lovato durante un rinvio, ha addirittura risolto la partita, guadagnandosi il rigore del pareggio per 2-2.

Ibra davanti, ma soprattutto i solisti

Pioli sembra poi prediligere una ricerca della profondità diretta verso l’area di rigore, senza una costruzione intricata. Prevalgono i passaggi sulla lunga distanza, 53, e i cambi di campo, considerato l’equilibrio nel possesso sulle fasce, 34 % sulla sinistra e 35% sulla destra. Mentre sono solo 408 gli scambi ravvicinati. A paragone, l’Inter, che manovra a destra per il 40% delle azioni, ne ha effettuati solo 45 lunghi e 491 ravvicinati. La differenza aumenta ulteriormente al confronto con la Juventus, con una ragnatela di 549 scambi. La sola Roma, per le caratteristiche d’attacco prima descritte, arriva vicino ai numeri del Milan, con 452 passaggi a breve distanza, ma 53 sulla lunga.

L’esultanza rossonera

Influisce su tale strategia la propensione ai contrasti aerei di un attaccante di stazza, come Ibrahimovic. La raccontano i suoi 3 gol di testa, eguagliati solo dal centrocampista interista Danilo D’Ambrosio. Ma il numero contenuto di cross, 101 e assist, 24, paragonati ai 141 e 35 dei neroazzurri, rivela la preferenza del Milan per l’affondo in solitaria.

In questo modo, i rossoneri sfruttano le qualità di un attacco che primeggia palla al piede. Gli uomini di Pioli si sono infatti imposti in ben 356 duelli di gamba, con una media di 13,3 dribbling a partita, superata solo dai 14 del Napoli. In particolare, Pioli può contare sulle capacità degli attaccanti Rebic e Rafael Leao, conosciute bene dalle difese di Lazio, Benevento e Bologna. Ma anche del centrocampista Calhanoglu o di Hernandenz e Kessie, che con azioni di uno contro uno si sono resi protagonisti della maggioranza dei 14 fischi in area di rigore, messi a segno dal Milan in questa stagione.

Nella partita Bologna-Milan (0-2) i rigori guadagnati dai rossoneri sono stati addirittura 2

 

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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