Dopo i due successi di Malaga, capitan Volandri e i suoi a Bologna cercano un’impresa che non succede dal 1972. All’esordio l’Italia affronta l’Austria, la squadra meno accreditata in queste Finals di Coppa Davis, ma bisogna tenere comunque la guardia alta. La squadra capitanata da Melzer non ha nulla da perdere e si presenta alla sfida contro la rappresentativa azzurra per tentare il colpo grosso. Il quadro generale nella parte bassa del tabellone cambia radicalmente con il forfait del numero uno del mondo Carlos Alcaraz, costretto al ritiro per infortunio.
Testa sulle spalle
Nonostante lo status di prima testa di serie del torneo, l’Italia arriva ridimensionata a Bologna. Jannik Sinner aveva annunciato la sua assenza in Davis già a metà ottobre, mentre Musetti ha rinunciato dopo gli impegni alle ATP Finals. Le ultime partite disputate a Torino hanno lasciato il carrarino senza benzina. Alla responsabilità della difesa del titolo senza le due punte di diamante, si aggiunge la pressione della finale in casa. Ѐ la prima volta dal 1988 che l’atto finale della Coppa Davis torna a disputarsi in casa nostra (Milano, Italia vs Svezia 1-4).

Filippo Volandri fa affidamento su Flavio Cobolli, il più alto nel ranking ATP (n° 22) tra i membri della spedizione azzurra, Lorenzo Sonego e un Matteo Berrettini ancora in dubbio per un fastidio alla schiena. Nel caso in cui l’Italia dovesse giocarsi il passaggio del turno al doppio decisivo, Volandri può giocare la carta Bolelli/Vavassori. Mai schierati nelle edizioni vincenti del 2023 e del 2024, i due specialisti del doppio quest’anno potrebbero essere l’arma in più nella rincorsa alla terza Insalatiera consecutiva.
Con le assenze di Sinner e Musetti il ruolo di “leader” passa a Cobolli. Il 23enne romano ha disputato i suoi primi, e finora gli unici, match di coppa Davis proprio a Bologna: «Ho dei bellissimi ricordi qui. Credo di essere maturato e di essere più responsabile, ma anche consapevole di dover migliorare tanto». Anche Berrettini ha rimarcato le motivazioni e la spinta che possono dare le partite della Davis: «Quando si entra in campo con la maglia della Nazionale, si sente la responsabilità di dare tutto, che si vinca o si perda lo si fa insieme. In squadra siamo tutti uniti e pronti».
Il grande assente
Nella mattinata di martedì 18 novembre è arrivata l’ufficialità del forfait da parte di Carlos Alcaraz. Il numero uno del mondo ha riscontrato edema al bicipite femorale destro dopo gli esami di accertamento effettuati a Bologna. Nel match contro Sinner alle Finals, il murciano aveva richiesto l’intervento del fisioterapista nel finale del primo set per un trattamento. Per non aggravare ulteriormente la situazione, con il rischio di compromettere la preparazione in vista del 2026, Alcaraz ha deciso di rinunciare all’impegno con la Roja.
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«Mi dispiace molto annunciare che non potrò giocare per la Spagna in Coppa Davis a Bologna – queste le sue parole -. Ho un edema al bicipite femorale destro e il medico mi ha consigliato di non gareggiare. Ho sempre detto che giocare per la Spagna è la cosa più bella che ci sia e non vedevo l’ora di aiutarci a lottare per la Coppa Davis. Torno a casa con il cuore pesante», ha dichiarato lo spagnolo sui suoi social.
La tardiva comunicazione del ritiro lascia David Ferrer senza il suo miglior giocatore e con una pedina in meno da poter schierare nello scontro con l’Argentina. Le speranze della Spagna restano quindi nelle mani di Jaume Munar, Pablo Carreño Busta, Pedro Martinez e Marcel Granollers. L’obiettivo è migliorare il risultato dello scorso anno, quando a Malaga la corsa si fermò nei quarti di finale contro l’Olanda, nel giorno dell’ultima partita della carriera di Rafa Nadal.
Gli avversari
Ad attendere l’Italia in caso di passaggio del turno c’è il Belgio, che ha eliminato la Francia nella partita inaugurale del torneo. Raphael Collignon ha battuto in rimonta Corentin Moutet (2-6, 7-5, 7-5) nel primo match di singolare. La successiva vittoria del funambolico Zizou Bergs (6-3, 7-6) sul finalista a sorpresa del Masters 1000 di Shanghai Arthur Rinderknech ha siglato il passaggio del turno del Belgio.
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— Davis Cup (@DavisCup) September 19, 2025
Dal lato opposto del tabellone, invece, ci sono i pezzi da novanta: la Repubblica Ceca e la Germania. Sulla carta la formazione più attrezzata è quella tedesca. Michael Kohlmann può contare su Alexander Zverev, numero tre del ranking. Il più alto in classifica tra i presenti alla Davis. Specialista della superficie, Zverev ha espresso il suo tennis migliore proprio sul cemento indoor, diventando campione delle ATP Finals nel 2018 e nel 2021.
Nel doppio Kholmann può fare affidamento su una delle coppie più solide del circuito, quella formata da Krawietz e Puetz, che hanno battuto Bolelli e Vavassori alle Finals di Torino. I precedenti sono in equilibrio (3-3), ma gli ultimi due sono stati vinti dai doppisti tedeschi.