Champions League, allarme attentanti: l’Isis minaccia gli stadi

Scatta l’allarme attentanti nei quattro stadi che ospiteranno i quarti di andata di Champions League tra il 9 e il 10 aprile 2024. La fondazione Al Azaim, organo responsabile della diffusione dei messaggi dello Stato Islamico, ha condiviso un’immagine del Parco dei Principi di Parigi, dello Stadio Emirates di Londra, del Santiago Bernabeu e del Metropolitano di Madrid con il messaggio “Kill  them all” – “Uccideteli tutti.

La testata spagnola Onde Cero ha diffuso la notizia, successivamente ripresa dai maggiori media spagnoli. Secondo il quotidiano Marca, il Governo era già a conoscenza della minaccia e oggi valuterà eventuali disposizioni straordinarie. In ogni caso il Ministero dell’Interno spagnolo ha predisposto da tempo delle contromisure speciali. I match Real Madrid-Manchester City e Atletico Madrid-Borussia Dortmund sono considerate partite ad alto rischio indipendentemente dalle minacce dell’Isis. Nella capitale saranno infatti presenti oltre 3000 uomini delle Forze dell’Ordine visti gli 8000 tifosi ospiti attesi.

Il manifesto dell’Isis è stato condiviso dopo l’arresto a Fiumicino del tagiko trentaduenne e membro dell’organizzazione terroristica Ilkhomi Sayrakhmonzoda. Il latitante è conosciuto da numerosi alias con nazionalità e date di nascita differenti. Sull’uomo vigeva un mandato di arresto internazionale emesso dal Tagikistan con l’accusa di arruolamento nello Stato Islamico e partecipazione attiva ai combattimenti in Siria nel 2014. La Digos di Roma ha eseguito l’arresto con l’aiuto della Polizia di Frontiera di Fiumicino e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Al momento non sembrano esserci legami tra il fermo dell’uomo e le minacce dell’Isis. La situazione appare quindi sotto controllo, con la Uefa che non si è ancora pronunciata a riguardo. Nel 2019 l’organo calcistico aveva predisposto di disputare la finale tra Real Madrid e Juventus con il tetto chiuso onde evitare possibili azioni di droni dall’alto. Questa volta non sembra esserci un concreto allarme e la Uefa potrebbe non intervenire.

Elena Cecchetto

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