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Caso Clostebol: Sinner accetta una squalifica di tre mesi

Jannik Sinner, attuale numero uno al mondo, ha raggiunto un accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) riguardo alla sua positività al clostebol risalente a marzo 2024. L’intesa prevede una squalifica di tre mesi, dal 9 febbraio al 4 maggio 2025, durante la quale il tennista italiano non potrà competere ufficialmente. Tuttavia, gli sarà consentito riprendere gli allenamenti già dal 13 aprile.

La squalifica costringerà Sinner a saltare tornei prestigiosi come i Masters 1000 di Indian Wells, Miami, Monte-Carlo e Madrid. Il suo rientro è previsto per gli Internazionali d’Italia, che inizieranno il 7 maggio, pochi giorni dopo la fine della sanzione.

Il caso: da Indian Wells al TAS

La vicenda ha avuto origine nel marzo 2024, quando Sinner era risultato positivo al clostebol durante il torneo di Indian Wells. L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) lo aveva prosciolto, riconoscendo la totale assenza di colpa o negligenza da parte dell’atleta. Tuttavia, la WADA aveva presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), contestando la decisione. Con l’accordo raggiunto, il ricorso è stato ritirato e l’udienza prevista per il 16-17 aprile è stata annullata.

Le parole di Sinner e della difesa

In un comunicato ufficiale, Sinner ha espresso il suo sollievo per la chiusura del caso: «Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell’anno. Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della WADA sono una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base, ho accettato l’offerta della WADA di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi».

L’avvocato di Sinner, Jamie Singer, ha ribadito l’innocenza del suo assistito. «Sono felice che Jannik possa finalmente lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza. Ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale Indipendente» ha dichiarato. «È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione» ha poi concluso.

Il commento della WADA

Nel comunicato ufficiale, la WADA ha confermato che Sinner non aveva intenzione di violare le regole e che l’esposizione al clostebol non gli ha fornito alcun beneficio in termini di prestazioni. L’agenzia ha attribuito l’accaduto a negligenze del suo entourage. Con questa decisione, la vicenda può considerarsi definitivamente chiusa, permettendo al tennista italiano di concentrarsi nuovamente sulla sua carriera.

Elena Cecchetto

📍Milano 👩🏼‍🎓Comunicazione, Media e Pubblicità ⚽️ Quando lavoro mi trovi allo stadio, quando non lavoro pure

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