Camicia bianca, giacca grigia e sorrisi a stento, quasi forzati. Gianluigi Buffon saluta la Juventus dopo 17 anni. Sabato 19 maggio alle ore 15, all’Allianz Stadium di Torino, giocherà la sua ultima partita con la maglia bianconera per la festa scudetto contro il Verona. Presente in conferenza stampa anche il presidente Andrea Agnelli e il capitano del domani Giorgio Chiellini. Con la voce tremante, inizia ringraziando la società, sottolineando «l’onestà, la lealtà e la lotta feroce all’ipocrisia che ci ha unito in tutto».
«È una giornata per me particolare, ricca di emozioni. Sentimenti figli di un percorso bellissimo che ho avuto la fortuna di condividere con tante persone che mi hanno voluto bene, – ha detto Buffon – sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus, credo sia il modo migliore per finire questa grandissima avventura, con altre due vittorie per me molto importanti». Ancora incerto sul suo futuro: «Fino a 15 giorni fa ero sicuro di smettere di giocare. Adesso però sono arrivate proposte molto interessanti sia per restare in campo che fuori».
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— JuventusFC (@juventusfc) May 17, 2018
E sulla Nazionale? «Se ero un problema tre mesi fa, figuriamoci adesso. E poi l’Italia ha grandi e giovani portieri che è giusto facciano le loro esperienze, – ha precisato Buffon – quindi non vestirò la maglia azzurra per la sfida con l’Olanda». Per quanto riguarda un possibile futuro da dirigente: «La proposta più importante me l’ha fatta Andrea Agnelli. Che la Juventus per me sia una famiglia è evidente, se un giorno dovessi essere considerato utile alla causa avrebbe la precedenza su tutto».
Buffon ha tenuto a precisare che Giorgio Chiellini sarà il capitano del domani: «Con Giorgio abbiamo vissuto in simbiosi, sappiamo come si arrivi a certi risultati». Lascia la Juventus più forte di sempre? «Forse la più solida, la più testarda, la più continua. Lo dicono i numeri». Infine, un pensiero su come sarà la sua ultima gara: «Voglio viverla normalmente. E poi io non sono per le celebrazioni, già da piccolo mi seccava fare il compleanno per non essere al centro dell’attenzione, figuriamoci adesso…». (lp)