Arianna Fontana: «Gareggerò per l’Italia, ma prima voglio giustizia»

«Non ho mai affermato di voler gareggiare con gli Stati Uniti. L’Italia è il mio Paese, dove sono nata e cresciuta. Rappresentarlo è sempre un onore». In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport Arianna Fontana ha risposto così riguardo il possibile cambio di nazionalità. La pattinatrice azzurra lo scorso 25 gennaio con un post Instagram aveva paventato la possibilità di lasciare la nazionale visti i rapporti tesi con lo staff tecnico. L’atleta italiana più medagliata nella storia dei Giochi Olimpici Invernali è in scontro con la Fisg dal 2014. La polemica, però, era emersa solo post Pechino 2022 e dopo un periodo di stallo si è riaccesa una settimana fa.

L’intervista alla Gazzetta dello Sport

Al quotidiano rosa Fontana ha voluto innanzitutto chiarire la questione del cambio di nazionalità. «Si è voluto andare oltre le mie parole. Ho solo scritto di essere stata a Salt Lake City per verificare i metodi di allenamento di quel gruppo. Ma non ho avuto contatti diretti con la Federazione USA, né loro hanno provato a reclutarmi».

La 32enne lombarda, però, ha precisato di volere giustizia in merito ai presunti danneggiamenti subiti da alcuni compagni di squadra durante gli allenamenti. «Gli episodi risalgono al 2019 e 2020 e sono stati ripetuti. – ha spiegato Fontana – In un’occasione mi sono infortunata per via di una caduta causata da comportamenti scorretti e intollerabili in una dinamica di squadra. Alcuni membri dello staff conoscevano la situazione e non hanno fatto nulla in merito, forse per negligenza».

L’azzurra punta il dito ancora una volta verso la federazione. «Dopo Pechino non è cambiato nulla, sondo altre opzioni fino a quando la verità non verrà a galla. Chiederò la riapertura del caso sulla base di ulteriori documenti. Non posso entrare nel merito ma presenterò nuovi materiali che possono condurre ad un esito diverso. Sono pronta a compiere ogni passo necessario, non solo per me, ma per il bene e i diritti di tutti gli atleti».

La risposta alla Fisg

L’intenzione quindi è gareggiare ancora per l’Italia con l’obiettivo di arrivare a Milano-Cortina 2026 vestita di azzurro. Non prima, però, di aver risolto la vicenda. «Quando tutto verrà svelato, sarà un grande onore tornare a rappresentare il tricolore. Ma chi ha a cuore lo sport italiano, non dovrebbe permettere ad atleti, tecnici e dirigenti federali comportamenti irresponsabili».

Non poteva mancare, poi, la risposta al comunicato Fisg che aveva lanciato una sorta di ultimatum a Fontana. «Gios si è esposto tirando in ballo questioni economiche che non esistono. Si è voluta colpire la mia immagine e screditarmi pubblicamente. Il comunicato stampa è in linea con il trattamento ricevuto in questi anni. Tra le righe si è persino fatto intuire che non sarei una leader, che mancherei di professionalità, educazione, rispetto e correttezza».

La pattinatrice a metà febbraio incontrerà il ministro dello sport Andrea Abodi in un meeting che Fontana ha definito: «costruttivo». La speranza è che da questo confronto possa emergere una soluzione definitiva. Arianna Fontana è un patrimonio dello sport italiano e l’Italia non può permettersi di sperperarlo.

Christian Leo Dufour

Young Reporter per il CIO alle Olimpiadi Invernali Giovanili di Gangwon 2024 e collaboratore del fattoquotidiano.it. Valdostano in trasferta a Milano. Motivato e sempre pronto a fare nuove conoscenze. Laureato in comunicazione, media e pubblicità alla IULM. Il mio sogno è il giornalismo sportivo. L'ambizione: far conoscere gli sport invernali, il ciclismo e tutte le discipline olimpiche a un pubblico sempre più ampio

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