Alice, prima ballerina alla Scala: “Per grandi risultati, ci vuole la testa!”

Dopo dieci anni a Dresda al Semperoper Ballet, Alice Mariani, 30 anni, nel 2021 è tornata in Italia, dove ora sta vivendo il suo sogno: è la nuova prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano. Nata a Massa-Carrara (Toscana) il 15 ottobre 1992, Alice si racconta, facendoci provare le emozioni di chi, dopo tanti sacrifici, è riuscito a realizzare i propri sogni.

Classico, neoclassico, contemporaneo. Alice Mariani porta in scena ogni danza con grande bravura, dedizione e passione. Dall’inizio come allieva all’Accademia della Scala, dove si diploma in Danza Classica e Contemporanea con voti eccellenti, fino al 4 luglio 2022, giorno in cui conquista quel Teatro che per lei è casa.

Alt Alice Mariani Ritratto
Alice Mariani. Credits: Dehli Inchini

 

Alice Mariani, ci racconti il tuo Schiaccianoci alla Scala?
Ho ballato il 30 dicembre e il 3 gennaio su 11 date fissate. Era la versione coreografata da Rudolf Nureyev, che a livello tecnico mette in serie difficoltà. Non è stato semplice. Ha rappresentato una sfida con me stessa, ma è stato tutto bellissimo, dalle prove agli spettacoli. A Natale l’atmosfera è magica e per noi ballerini Lo Schiaccianoci è un po’ come la firma di queste festività.

 

Com’è stato lavorare con il ballerino australiano Navrin Turnball?
Bellissimo, un’esperienza che ci ha uniti molto. Ci siamo presi cura l’uno dell’altra. L’ho visto migliorare giorno dopo giorno. Non avevamo mai ballato insieme prima. All’inizio c’è stato tanto lavoro da fare, ma poi è andato tutto perfettamente. È stato bello condividere il palco con Navrin. Lui fa parte della mia compagnia. Abbiamo iniziato questo percorso a Milano insieme ad agosto 2021.

La danza, un amore viscerale…
Sì. Quando ero piccola una mattina mi sono svegliata con la febbre alta, però mi sono alzata e vestita. Mia madre mi domandò “Dove vai?” e io le risposi “A scuola”. A casa mia la regola era “Se non vai a scuola, non vai nemmeno a danza” e non andarci per me era una tortura. Tutta la mia giornata si basava su quella lezione, mi riempiva il cuore.

Una passione che ti ha permesso di far combaciare gli allenamenti in Accademia con lo studio al Liceo Linguistico.
Sì. La giornata tipo iniziava con la sveglia intorno alle 6.30. Alle 8 dovevamo essere in Accademia, cambiarci e alle 8.30 andare in Sala per il riscaldamento. Alle 9 la prima lezione, poi dritto fino alle 16.30. Studiavamo danza classica e contemporanea, storia della danza e della musica, passo a due, repertorio…Alle 17, scuola serale al Liceo Linguistico collegato con l’Accademia, fino alle 21/22. Poi casa, cena e nanna. Era la routine di un bel gruppo, ma ora, ripensandoci, dico “Come facevo?” (sorride, ndr).

Come hai affrontato il concorso per diventare prima ballerina?
Mi sono preparata in un mese e mezzo. L’aiuto di Alessandra Ferri è stato il regalo più grande. Lei stava lavorando in teatro con noi nel periodo in cui è uscito il bando del concorso. Ha accettato di seguirmi nella preparazione, dandomi tantissimi consigli. Mi diceva “Alice, quando vuoi lavoriamo” e ogni momento libero lo dedicava a me. È stato bellissimo.

Alt Alice Mariani in Paquita
Alice Mariani in Paquita. Credits: Alice Colombo – Accademia Teatro alla Scala

Cos’hai provato quando hai realizzato questo sogno?
È sempre stato un desiderio così grande che, quando si è esaudito, non ci credevo. Era tutto troppo perfetto. Avevo paura che ci fosse dietro l’angolo qualcosa di brutto…Per ora non è successo nulla (ride, ndr), me la vivo al 100%.

Il fattore più importante per diventare una grande ballerina?
La testa. Il talento deve esserci, ma è fondamentale lavorare in modo intelligente. Occorre gestire bene le energie, per avere la resistenza necessaria durante tutto il tempo richiesto da un’esibizione. Solo così si ottengono grandi risultati.

Il ruolo dei tuoi sogni?
Giulietta! Mi piace perché è molto melodrammatico. È un sogno nel cassetto.

Un teatro che ti è rimasto nel cuore
L’Opéra Garnier di Parigi. Mi ha regalato emozioni immense.

Dove sogni di danzare?
Al Metropolitan di New York…Mi piace sognare in grande.

Valeria Boraldi

Nata a Carpi e con il cuore a forma di tortellino. Milano è la mia seconda casa e il giornalismo televisivo la mia grande passione. Un gatto, Piru, che mi riempie la vita d'amore e lo spirito libero di una curiosa viaggiatrice. Amo leggere e mangiare cioccolata. Tanta cioccolata.

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