Nelle case di riposo a portare i regali ci pensano i “nipoti di Babbo Natale”

«A Babbo Natale ho chiesto una crema idratante: a portarmela è stata una sua nipote». Se è vero che a Natale siamo tutti un po’ bambini, questa volta la protagonista è una bambina bergamasca nata nel 1932. Si chiama Maria Elisa Rovetta e da circa un anno è ospite della Casa di riposo “Dr. Luigi e Regina Sironi” di Oggiono (Lecco). Mentre si dedica a piccoli lavoretti in vista del 25 dicembre, come tagliare e dipingere piccoli fiori di carta, pensa a ciò che vorrebbe trovare sotto l’albero: una crema idratante. L’RSA, nel frattempo, aveva aderito all’iniziativa dei “Nipoti di Babbo Natale”, la piattaforma online, nata nel 2018, grazie alla OnlusUn sorriso in più” di Guanzate (Como).

Quasi 8mila desideri realizzati

«Nessun anziano si senta più solo»: questo è il loro motto. L’iniziativa, dal 15 novembre 2022, conta, tra quelli esauditi e quelli in fase di realizzazione, più di 7.700 desideri. «Sono 390 le RSA italiane iscritte alla piattaforma: alcune scelgono di pubblicare meno desideri per gestire in maniera più intima la relazione che si crea tra l’anziano e la persona che sceglie di fare il regalo», spiega Laura Bricola, referente di “Un sorriso in più”.

Una “nipote di Babbo Natale” insieme a un’anziana della Rsa

Tra le richieste dei nonni troviamo regali materiali e non: maglioni, pantofole, profumi, biglietti di auguri, abbonamenti a riviste, tablet per sentire i propri famigliari, ma anche una chiacchierata, una passeggiata, una cena in compagnia, un piatto della tradizione che un anziano non mangiava da tempo, un’uscita a teatro o una gita in montagna per fare sci di fondo. «Una signora ha chiesto ai nipoti di Babbo Natale di realizzarle un quadro. È grande la fantasia degli anziani», racconta Bricola, che aggiunge: «I desideri più comuni vanno a ruba e rimangono sulla piattaforma per pochi minuti. Altri, più particolari, faranno più fatica a essere accolti, come quello, ad esempio, di incontrare il calciatore del cuore». Quest’anno ci sono stati volontari anche dall’Inghilterra, dalla Russia, dagli Stati Uniti e dalla Germania. Una ragazza napoletana che vive a Berlino, infatti, ha spedito a un’anziana uno scialle e, accanto, un piccolo messaggio: «Questo dono è come se fosse un mio abbraccio. Sono felice di regalartelo, perché so bene quanto sia triste dover passare il Natale lontano da casa».

L’incontro tra l’anziano e il nipote

Il meccanismo dell’iniziativa è semplice: le case di riposo si iscrivono al progetto, pubblicano sotto forma di annuncio ciò che gli ospiti vorrebbero ricevere per Natale e aspettano che un “nipote” assecondi i loro desideri. Non appena quest’ultimo decide a chi fare il regalo, la casa di riposo riceve una mail che contiene i contatti del volontario, che quindi si mette d’accordo con la struttura per la consegna del dono. In base alla lontananza, il “nipote” può recapitarlo di persona oppure spedirlo: in questo caso, l’incontro avviene attraverso una videochiamata.

Ingrd e Maria Elisa
Ingrid Albano e Maria Elisa Rovetta

Una ragazza 22enne di Carenno (Lecco), Ingrid Albano, grazie a un’amica che gliene aveva parlato e a una pubblicità che sente alla radio durante la pausa pranzo, decide di aderire all’iniziativa e sceglie la signora Maria Elisa non tanto per il regalo, quanto per le motivazioni dietro alla richiesta della crema idratante: «Si era guardata allo specchio e non vedeva più la pelle di quando aveva vent’anni: visto che si è sempre presa cura degli altri, mi piaceva l’idea che, per una volta, fosse qualcun altro a occuparsi di lei». Ingrid, quindi, decide di portarle un flacone, al gusto di uva: «Quest’anno è morta la mia nonna. Fare un regalo a una persona anziana è stato come fare un regalo simbolico anche a lei». Mandata la candidatura alla pagina web, le educatrici Marika Gandolfi e Giulia Marcolini fanno di tutto per permetterle di consegnare il regalo di persona, dandole la possibilità di entrare nella RSA in orari extra, visto che i turni di lavoro di Ingrid coincidevano con i turni di visita della casa di riposo. Una crema idratante e un po’ di compagnia: tanto basta per combattere la sensazione di solitudine di cui talvolta gli anziani nelle case di riposo possono soffrire: «Ricevo visite poche volte», confida Maria Elisa: «Iniziative come questa ti riempiono di gioia, è sempre una festa».

Una “nipote di Babbo Natale” insieme a un’anziana della Rsa

Come fossero nonna e nipote, quindi, ne approfittano per scambiare quattro chiacchiere. Maria Elisa le confida che all’interno dell’RSA è, a modo suo, una celebrità. Pur avendo 90 anni, infatti, ancora si diverte a cantare davanti agli altri anziani della residenza, che ogni volta le chiedono di salire al piano superiore per intrattenerli: «Quanta gente che mi vuole bene, non lo avrei mai immaginato». Ingrid invece le parla della propria vita e del lavoro, e rimane colpita dall’animo buono dell’anziana: «È una persona ironica e altruista. Mette sempre gli altri davanti. Durante la nostra chiacchierata, ha parlato poco di sé e molto delle sue amiche, dei nipoti, ha fatto i complimenti a me e all’educatrice».

Dedicare il proprio tempo
Una “nipote di Babbo Natale” insieme a un’anziana della Rsa

Il regalo è stato apprezzato: «Ho testato la crema questa mattina. Devo centellinarla perché è troppo buona e voglio che mi duri tanto», racconta la signora, che era talmente emozionata per la disponibilità e la generosità della giovane, che decide subito di sdebitarsi: «Ho ricambiato con uno dei bracciali che porto al polso. Li regalo solo nelle grandi occasioni». Ma ancor più del regalo, l’anziana ha apprezzato il gesto: «Basta davvero poco per fare felice una persona, specialmente se anziana». La nipote di Babbo
Natale difficilmente dimenticherà la rapidità con cui si è creata la nuova amicizia, e non scorderà le emozioni provate di fronte alla signora: «Parlarci insieme è stato molto emozionante. Quando le ho mostrato il regalo, subito mi ha chiesto se mi fossi disturbata troppo. Oltre alla crema idratante, Maria Elisa, che io non conoscevo fino al momento del nostro incontro, era riconoscente soprattutto per il tempo che le avevo dedicato».

Andrea Achille Dell'Oro

Lecco, classe '98. Provinciale all'anagrafe, cosmopolita e poliglotta per vocazione. Di formazione classica, mi laureo con lode in lingue e letterature straniere (portoghese e russo) con una tesi sul cinema sovietico. Cultore della storia contemporanea e della letteratura greca, ossessionato dalla italo-disco e dall'estetica anni '80, slavista con una predilezione per l'architettura brutalista dell'URSS. Scrivo di attualità, politica, cronaca nera, musica e moda. Sogno di diventare un giornalista televisivo.

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