“La nostra convenienza è il prezzo. Anzi lo sfruttamento”. Continua la protesta dei lavoratori di Mondo Convenienza, brand specializzato nella grande distribuzione di mobili e complementi d’arredo. In sciopero dal 30 maggio scorso, montatori, facchini e autisti del magazzino di via Gattinella, a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, denunciano le condizioni di lavoro massacranti. Chiedono garanzie sullo stipendio, l’orario e la sicurezza sul lavoro.
Un contratto da sei euro l’ora
Un contratto per servizi di pulizia e servizi integrati, invece che uno da logistica, trasporto merci e spedizione. I turni vanno dalle 10 alle 14 ore al giorno, per sei giorni a settimana e gli straordinari non sono pagati. La paga mensile è di 1180 euro lordi, ossia 6,80 euro lordi l’ora. C’è poi la questione della sicurezza: tutti i mobili sono portati sulle spalle dagli operai, senza montacarichi, senza carrello elettrico. Le squadre sono organizzate soltanto con due persone per turno, anche per i carichi più pesanti, e non è possibile avere una terza persona a supporto.
Gli operai sono quasi tutti stranieri. Non sanno a che ora iniziano a lavorare, mai a che ora finiranno. La giornata può essere infinita. «Chiediamo che ci sia una regolamentazione degli orari che non sia forfettaria o a discrezione dell’azienda, ma regolamentata in qualche modo da un badge o una tabella oraria», denuncia il Sindacato Cobas.
L’esternalizzazione dei diritti
Mondo Convenienza esternalizza i propri servizi. L’azienda cerca imprese o enti pubblici esterni per svolgere alcune parti dei propri processi di produzione. I lavoratori, infatti, fanno parte formalmente della ditta RL2, con 800 dipendenti sparsi per tutta l’Italia. Il motivo di questa scelta è il risparmio sui costi del personale e la possibilità di applicare contratti flessibili. In pratica, precari.
«Basta con il sistema degli appalti dietro cui si nasconde lo sfruttamento ed il lavoro povero – afferma il sindacato intercategoriale –. Mondo Convenienza si faccia carico di risolvere la vertenza dei lavoratori che da anni si spaccano la schiena per portare e montare i mobili nelle case dei propri clienti».
Una cameretta a 500 euro
Tutto questo per garantire prezzi bassi e mobili alla portata di tutti. Una camera da letto bena accessoriata costa circa 500 euro. Letto, armadio, cassettiera e comodini, tutto comprensivo di trasporto e montaggio, pagato anche in comode rate mensili. D’altronde, ce lo ricordano continuamente anche le magliette degli operai che entrano nelle nostre case: «La nostra forza? Il prezzo».