Una riforma della cultura nasce dal presidio del Piccolo Teatro a Milano

Piccolo Teatro

Davanti allo storico portone del Piccolo Teatro Paolo Grassi c’è un andirivieni. I passanti di Via Dante si fermano per curiosare. Dopo mesi di lontananza, le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo si sono ripresi la scena. Con il Coordinamento Spettacolo Lombardia, hanno occupato infatti il tempio del teatro milanese dal 27 marzo 2021. Il loro obiettivo è scrivere una riforma del mondo dello spettacolo per tutelare attori, tecnici e maestranze.

Chiunque può entrare, basta lasciarsi misurare la temperatura. Si lavora per tavoli di confronto. Tutti ascoltano, seduti in cerchio o sotto il porticato, le voci di quello che chiamano il “Parlamento Culturale”, attivo 7 giorni su 7, come luogo di incontri, dibattiti e laboratori.

Radio Radicale li trasmette in Via Rovello a chi non riesce a entrare. Le norme di sicurezza Covid consentono l’ingresso a un massimo di 60 persone. Spesso la folla all’esterno è più numerosa, quando alle discussioni si uniscono politici dell’hinterland milanese o personalità come il direttore Claudio Longhi, che ha garantito al presidio l’appoggio del Piccolo. Questa è solo una delle tante manifestazioni che stanno attraversando l’Italia a sostegno del mondo della cultura.

 

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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