Quanto il New Yorker e la città di Milano si fondono ne esce un prodotto come quello del The Milaneser le cui cover iconiche propongono lo sguardo di numerosi illustratori sulla metropoli lombarda. “Il nostro interesse è sempre stata una rappresentazione vera della città, e non un lavoro basato su una ricerca su Google. Alessandro Ripane, illustratore di Genova, ha riprodotto per esempio la filovia 91 in fiamme per il caldo d’agosto (no. 31). Una cosa che conosci solo se l’hai vissuta. Ecco questo magari non è un elemento positivo, ma è pur sempre un elemento di cui non si può far finta di nulla”.
A raccontarci la storia di questo progetto particolare, nato solo un anno fa su ispirazione dei già esistenti The Parisianer e del Tokyoiter, sono Stefano Lionetti e Lara Aldeghi, per volere dello studio di design e visual communication Zetalab. “Durante il lockdown abbiamo iniziato a realizzare concretamente il progetto cercando illustratori per creare le copertine. Era già da un po’ che come studio sentivamo l’esigenza di fare qualcosa legato alla città di Milano, che in quei mesi risentiva dello stigma della fase iniziale del Coronavirus. Abbiamo pensato fosse corretto tornare a celebrarla per le cose belle”.
Ed ecco che scorrendo la loro pagina su Instagram ci si imbatte nei fenicotteri di Villa Invernizzi a Porta Venezia, illustrati da Giordano Poloni, o in un bacio appassionato di una coppia che si rifugia dalla pioggia sotto un impermeabile davanti al portone di Casa Campanini per mano di Marco Marella. “Qualcuno ci ha fatto notare che abbiamo tre “boschi verticali” e qualche piccione di troppo. Eppure, anche se il soggetto è lo stesso, lo sguardo è sempre diverso. Molti si sono dedicati anche alla Torre Velasca, Francesco Poroli la rappresentò nel secondo numero, una rivelazione soprattutto per chi non è di Milano.”
The Milaneser nasce tra marzo e aprile del 2020 mentre la città di Milano era chiusa per il lockdown. Lo scopo era quello di riportare alla luce le bellezze della metropoli elogiando il lavoro degli illustratori italiani. “Milano è ciò che fa da contorno a una vita culturale molto partecipata, pur non avendo le bellezze che ha Roma, mentre la si vive si ha sempre la sensazione di essere parte di qualcosa. Negli ultimi anni poi è stata molto ripensata e riprogettata a medio e lungo termine. Il cambiamento è nel suo Dna e proprio l’ultima copertina di Totto Renna (no. 57), rappresentata a pixel come un videogame dei primi anni ’80, racconta una città in continua progettazione”.
Un progetto iniziato alla cieca
“L’anno scorso abbiamo affidato il lavoro in mano a persone che hanno dovuto fidarsi di noi alla cieca. E noi volevamo puntare a un livello qualitativo molto alto. Al tempo, li avevamo invitati semplicemente a rappresentare la loro visione della realtà milanese. Qualcuno si è basato sui ricordi, altri sull’immaginazione”. Durante la pandemia poi, sono stati due gli artisti che hanno rappresentato la lotta al virus. A giugno, per il numero 11, Franco Brambilla, ha rappresentato un supereroe in Piazza Duomo, in stile Power Ranger, che combatte contro il virus. Ad ottobre invece, Alessandro Baronciani (no. 43) è uscito con una ragazza in una città vuota con addosso la mascherina. La linea editoriale invece è in evoluzione insieme al progetto stesso.
“A ottobre abbiamo avviato una open call per selezionare nuovi illustratori, oltre ai nomi che abbiamo voluto confermare per essere certi di mantenere un alto livello”. Alla chiamata, rigorosamente sponsorizzata sulla loro pagina Instagram, hanno ricevuto più di 400 portfolio da parte di artisti che sognano di rappresentare in una di queste cover anche la loro Milano. “Il brief di partenza era concentrato sulla realizzazione di una Milano più onirica, trasversale, sognata. In più, a differenza del 2020, abbiamo voluto discutere della proposta come una normale commessa per realizzare la copertina di una rivista reale”. Da dicembre quindi il calendario editoriale per il 2021 del The Milaneser è già completo con tutte le prossime uscite, 52 illustrazioni totali. “In questo modo abbiamo potuto distanziare soggetti, colori o illustratori visivamente simili. Dovendo giocare d’anticipo sull’intero anno però, abbiamo dovuto togliere di mezzo l’attualità”.
“Fin dall’inizio la nostra idea era di realizzare anche una mostra itinerante e sempre aggiornata con le nuove copertine. Ora il progetto è in parte in standby a causa della pandemia, ma stiamo valutando location e sponsorship”. Ma già quello della redazione è un lavoro che richiede molto tempo e capacità. “Dobbiamo gestire gli illustratori, il processo di consegna dell’art work, un continuo lavoro di scouting per trovare futuri illustratori, contestualmente a un lavoro di crescita del progetto. Recentemente abbiamo aperto anche lo shop per vendere i lavori degli illustratori e poterli ripagare”. Negli ultimi mesi il loro lavoro è arrivato fino a Città del Messico e Dublino, al punto che hanno ricevuto richieste di consigli da parte di illustratori del territorio su come realizzare lo stesso prodotto anche nelle loro città.