L’Italia è in recessione dalla fine dell’anno scorso, ma la realtà potrebbe essere meno negativa delle previsioni. È vero che la crescita dell’ultimo trimestre del 2018 recava il segno meno, ma ci sono stati anche segnali positivi, come l’aumento, seppur marginale, degli investimenti privati rispetto al semestre precedente. Nonostante tutto, quindi, l’Italia vuole ripartire. Ed è proprio questo lo spunto che ha dato vita all’evento “L’Italia genera futuro” organizzato da L’Economia del Corriere della Sera a Palazzo Mezzanotte per celebrare i due anni dell’inserto.
Focus della discussione è stata proprio la crescita dell’ecosistema Italia, che ha come motore nascosto quelle che Raffaele Jerusami, ceo della Borsa Italiana, ha definito «eccellenze italiane nel Made in Italy». Piccole e medie imprese che raccontano un Paese diverso dal quadro negativo che viene dipinto quotidianamente. Tra queste vi sono le 600 imprese che L’Economia ha reso protagoniste del numero speciale della rivista e dell’evento.
Ma fare impresa non è solo pensare al profitto: è fare cultura, trasmettere l’importanza del lavoro di squadra in azienda e della comunicazione efficace. Un aspetto, quest’ultimo, che ha ha acquisito sempre più valore con il passare degli anni. «La storia dell’umanità ci spiega che non c’è innovazione senza capacità comunicativa», ha detto Gianni Canova, Rettore della Iulm, consegnando il premio “L’impresa è comunicazione 2019” alle aziende che più si sono distinte per l’impegno nel raccontare il loro lavoro. «Si tratta di una tappa importante», ha concluso Canova, «perché oggi per la prima volta c’è identità fra impresa e comunicazione. Anni fa, quando era un ambito “screditato” dai più, questo non sarebbe stato possibile».