Con il rinvio sempre più probabile delle amministrative, a Milano il sindaco Beppe Sala resta ancora senza sfidanti. A quasi tre mesi di distanza dalla sua ricandidatura – annunciata lo scorso dicembre – la corsa per Palazzo Marino stenta a decollare, con il Movimento 5 Stelle e la coalizione di centrodestra che faticano a trovare candidati.
A supporto di Sala, che durante il suo mandato ha sempre goduto di un alto indice di popolarità, sono accorse diverse liste: non solo il Pd, ma anche +Europa, Azione, Italia Viva e i Verdi, che proprio un anno fa, in occasione dell’abbattimento di alcuni alberi, avevano criticato aspramente il primo cittadino. «L’ampiezza di questa coalizione dimostra che a Milano c’è un centrosinistra largo e dinamico, che si tiene insieme a partire da un’idea comune di città, senza badare alle alleanze nazionali», spiega Silvia Roggiani, segretaria del Pd Milano. Nel frattempo, l’associazione Milano in Comune – che riunisce le principali liste di sinistra radicale – ha annunciato il proprio candidato: sarà Gabriele Antonio Mariani, ingegnere civile e architetto ex Pd.
Le divisioni del M5S
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, le divisioni interne sul piano nazionale si riflettono anche a Milano, dove l’ipotesi di un’alleanza con il Pd – e quindi di un appoggio a Sala – ha già suscitato i primi malumori. Proprio negli scorsi giorni, la consigliera comunale Patrizia Bedori ha dichiarato di essere pronta a lasciare il Movimento se questo appoggerà Beppe Sala alle prossime amministrative. D’altro canto, neanche il Partito Democratico sembra intenzionato ad avviare un dialogo. «Un allargamento della coalizione ai Cinque Stelle non è assolutamente in vista», spiega Roggiani. «Le alleanze non si fanno per tattica, ma per idea di città. Non esiste una formula magica che si può tradurre automaticamente dal nazionale al locale: qui a Milano ci separa ancora una grande distanza».
Il centrodestra spera nel rinvio del voto
Procede a rilento anche la coalizione di centrodestra, che, nonostante le continue rassicurazioni di Salvini e Meloni, non è ancora riuscita a trovare l’intesa su un candidato. La Lega continua a proporre il nome di Roberto Rasia Dal Polo, manager del Gruppo Pellegrini, che al momento è l’unico ad aver annunciato la propria disponibilità. Restano sullo sfondo i nomi di Simone Crolla, ex deputato del Pdl, e Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, mentre è tornato a circolare da qualche settimana anche il nome dell’ex sindaco Gabriele Albertini, fortemente voluto da Berlusconi.
Ad approfittare dello slittamento del voto – la cui ufficialità dovrebbe arrivare a giorni – sarebbe proprio la coalizione di centrodestra, che potrà approfittare dei prossimi mesi per trovare un rivale forte per la corsa a Palazzo Marino. Rispetto all’incumbent Beppe Sala, che già può godere della visibilità riservata alla sua posizione di sindaco, la campagna elettorale del centrodestra avrà bisogno di più tempo, soprattutto se si deciderà di puntare su un nome poco noto ai milanesi. Per questo, il rinvio delle elezioni al prossimo autunno potrebbe fornire un grande aiuto.
Nel frattempo, le intenzioni di voto registrate da BiDiMedia nell’ultimo sondaggio vedono il sindaco uscente saldamente al comando, con una percentuale di gradimento pari al 47%. Segue a distanza di dieci punti il centrodestra, penalizzato dall’incertezza su chi sarà il candidato. Si attestano su percentuali decisamente inferiori il Movimento 5 Stelle (6%) e la sinistra di Milano in Comune (4,5%).